La decisione del Presidente Donald Trump di bloccare i finanziamenti a media statunitensi come Voice of America (VOA) e Radio Free Europe/Radio Liberty (RFE/RL) ha provocato una forte reazione di opposizione e allarme. L’annuncio di sabato ha costretto numerosi giornalisti di VOA, RFE/RL e altre emittenti finanziate dagli Stati Uniti a fermare le loro attività, in seguito alla scelta di Trump di sospendere i fondi destinati a queste entità. Queste reti, con una presenza globale, offrono informazioni su aree geografiche come l’Europa orientale e l’Asia centrale.

La Commissione Europea ha dichiarato a POLITICO che questi mezzi di comunicazione rappresentano una fonte di verità, democrazia e ispirazione per moltissime persone in diverse nazioni. In tempi in cui i contenuti non verificati e le fake news dilagano, il giornalismo e la libertà di stampa sono essenziali per sostenere sistemi democratici. La decisione dell’amministrazione americana è vista come un potenziale vantaggio per gli avversari comuni, come sottolineato dall’esecutivo dell’UE.

Il direttore di VOA, Michael Abramowitz, ha espresso il suo dispiacere, ricordando come, per la prima volta in 83 anni, la storica emittente venga messa a tacere. Con lui, oltre 1.300 tra giornalisti e impiegati sono stati introdotti in congedo amministrativo. L’ordine esecutivo firmato da Trump prevede una riduzione delle operazioni di agenzie come l’Agenzia degli Stati Uniti per i media globali (USAGM), responsabile di VOA e RFE/RL, oltre ad altre come Radio Free Asia e Middle East Broadcasting Networks.

Stephen Capus, presidente e CEO di RFE/RL, ha dichiarato che la cancellazione della sovvenzione a Radio Free Europe/Radio Liberty sarebbe un autentico regalo per i nemici dell’America. Ha sottolineato che leader autoritari come quelli in Iran e Cina potrebbero esultare per la chiusura di RFE/RL, mettendo in guardia sul fatto che ciò potrebbe indebolire la posizione degli Stati Uniti nel mondo.

L’organizzazione non governativa Reporters Without Borders ha condannato la decisione, affermando che si tratta di un allontanamento dagli Stati Uniti nel loro ruolo storico di difensori della libertà d’informazione. Ha sollecitato un intervento del Congresso degli Stati Uniti e della comunità internazionale per contrastare questa misura senza precedenti.

L’amministrazione Trump giustifica la sua decisione sostenendo che tali media erano faziosi e che la scelta di interrompere i finanziamenti impedirà ai contribuenti di finanziare quella che definisce una “propaganda radicale”. D’altro canto, Kari Lake, consigliere senior di USAGM nominato da Trump, ha dichiarato che l’agenzia è irrimediabilmente corrotta e un peso inutile per i contribuenti americani.

VOA, fondata nel 1942, si è sempre distinta per le sue trasmissioni a livello mondiale, operando sotto una carta del 1976 che evidenzia l’importanza della comunicazione diretta degli Stati Uniti con i popoli di tutto il mondo. Anche se leggi degli anni ’90 e del 2010 hanno tutelato il servizio da influenze governative, il recente intervento del Dipartimento dell’Efficienza Governativa di Elon Musk ha imposto un congelamento dei fondi per 30 giorni, un’azione che potrebbe precedere un taglio definitivo dei finanziamenti governativi.

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