Donald Trump ha deciso di sospendere il flusso di aiuti militari verso l’Ucraina, motivando questa decisione con la necessità di verificare se tali aiuti stiano effettivamente contribuendo a una soluzione del conflitto. I rifornimenti di munizioni e mezzi militari resteranno bloccati finché il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non acconsentirà a negoziare con Vladimir Putin. Nel frattempo, il presidente americano ha annunciato l’implementazione di nuovi dazi: un 25% su Canada e Messico, a partire da oggi, e dal 2 aprile anche sulle “merci estere”, senza precisare ulteriormente i paesi coinvolti, ma lasciando intendere che l’Europa potrebbe essere colpita, Italia inclusa.
Questo duplice attacco, sia economico che politico, fa parte di un’offensiva più ampia contro l’Europa. La notizia della sospensione degli aiuti militari è stata riportata da Bloomberg e successivamente confermata ufficialmente, rivelando che la decisione è giunta al termine di una riunione alla Casa Bianca con figure di spicco, tra cui il vicepresidente JD Vance e il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz. È previsto che Trump discuta la questione in un discorso al Congresso. Gli aiuti, già pianificati dall’amministrazione Biden e autorizzati dal Congresso, includono equipaggiamenti militari dal valore di miliardi di dollari.
La mossa di Trump arriva in seguito a dichiarazioni di Zelensky che prevedono una lunga durata del conflitto con la Russia, poiché Putin non sembrerebbe disposto a negoziare. Sebbene Zelensky avesse cercato di rassicurare gli Stati Uniti sostenendo il forte legame tra i due paesi, Trump ha ritenuto queste parole offensive, attaccando Zelensky sulla piattaforma “Truth”. L’Europa, a Londra, ha affermato di non poter supportare militarmente Kiev senza il contributo americano, il che ha dato una base per critiche ulteriori da parte di Trump.
In questo contesto, le parole di Elon Musk su Zelensky, riportate su “X”, aggiungono ulteriore tensione, definendo le intenzioni del presidente ucraino come inclini a una “guerra eterna”. Il consigliere Waltz ha ribadito che gli Stati Uniti non possono sostenere indefinitamente il conflitto, richiamando alla necessità di negoziati e accordi. Le pressioni sul leader ucraino aumentano, alimentando richieste di dimissioni anche all’interno del partito repubblicano. Tuttavia, secondo il segretario al Commercio Howard Lutnick, Trump non desidera un abbandono da parte di Zelensky. La situazione rimane complessa, segnata da una serie di confronti politici e diplomatici.
La riduzione degli aiuti rappresenta un altro scossone in un conflitto dove il supporto statunitense è stato cruciale. Senza questo, i successi ucraini appaiono compromessi di fronte all’avanzata russa. Resta da vedere come si evolverà la dinamica tra Washington, Kiev e Mosca nei prossimi mesi.
Ma devo ancóra sentir parlare di Trump che fa casino? Ormai è una storia vecchia, meglio pensare ad altro.
Mah, se vò no cambià nulla su ste cose qua, Zelensky e Putin dovrebbero sedersi a un tavolo e magna insieme. Basta dfare sta guerra eterna!
Scusate ma Trump chi pensa di essere? Il padrone del mondo? Questa mossa rischia di isolare ancora di più gli Stati Uniti.
😂 Ma che strateggia geniale! Bloccare gli aiuti e mettere i dazi… E poi? Facciamo una partita a Risiko?