La settimana inaugurale del nuovo mandato presidenziale di Donald Trump si è caratterizzata per un uso intenso dell’autorità esecutiva, implementando una strategia simile ma ampliata rispetto al suo primo mandato. A differenza del 2017, quando emanò pochi decreti esecutivi nei primi giorni, Trump ha già introdotto quasi cinquanta misure, molte delle quali direttamente orientate a smantellare le politiche dell’era Biden o a causare cambiamenti immediati all’interno del personale federale.
Secondo Roger Severino della Fondazione Heritage, il popolo americano ha chiaramente scelto di vedere completato il lavoro iniziato da Trump. Tra le iniziative principali si annoverano l’estirpazione delle politiche “woke” e contrarie agli interessi nazionali delle amministrazioni Biden e Obama. Tuttavia, alcune delle sue azioni risultano essere meri segnali politici, e non tutte sopravvivranno a probabili contenziosi legali, come sostenuto da Elaine Kamarck del Brookings Institution.
Durante questa settimana ha emanato provvedimenti significativi, come l’interruzione dei programmi di diversità all’interno del governo federale, con effetti immediati sul personale e sui siti web correlati. La decisione di ritirarsi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità era attesa, attirando critiche da esperti di salute globale preoccupati per l’indebolimento della capacità statunitense di monitorare le minacce sanitarie internazionali.
Trump ha anche reso noto il ritiro dall’accordo sul clima di Parigi, una mossa che ribalta il ruolo attivo degli Stati Uniti sotto la guida di Biden. Al contempo, ha congelato la spesa prevista dall’Inflation Reduction Act, ostacolando investimenti in energia pulita e riesaminando concessioni per l’industria dei combustibili fossili.
Tra le altre iniziative, Trump si è impegnato a porre fine a ciò che definisce “censura federale” sui social media, sebbene l’efficacia di questo provvedimento resti da vedere, dato che molte delle pratiche previgenti sono già cessate. In tema di diritti transgender, ha emesso ordini che potrebbero limitare la partecipazione degli studenti transgender nello sport femminile, benché le implicazioni legali siano ancora da chiarire.
Il presidente ha anche approvato misure riguardanti il Servizio delle Entrate Interne, limitando le assunzioni e bloccando nuovi contratti tramite un ente ribattezzato Dipartimento della Efficienza Governativa, anche se la definizione di “interesse nazionale” rimane vaga. Infine, il tentativo di abolire il diritto alla cittadinanza per nascita ha già incontrato ostacoli legali significativi, sollevando interrogativi sulla sua fattibilità costituzionale.
Mentre alcune delle misure potrebbero avere effetti immediati, altre sollevano interrogativi legali e potrebbero richiedere ulteriori chiarimenti prima dell’implementazione definitiva. La comunità internazionale e diversi settori domestici osservano con attenzione lo sviluppo delle politiche di Trump, che segnano decisamente un’inversione rispetto alla gestione Biden.