In risposta alla decisione del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di imporre un 25 percento di dazi su acciaio e alluminio, l’Unione Europea ha deciso di rispondere fermamente con una strategia di rappresaglia applicata in due fasi. Questa misura coinvolgerà 26 miliardi di euro di esportazioni americane, andando ben oltre una semplice disputa commerciale nel primo mandato di Trump. A partire dal primo aprile, la Commissione Europea ripristinerà dazi su 8 miliardi di euro di esportazioni statunitensi, prendendo di mira prodotti emblematici americani come le motociclette Harley-Davidson, il bourbon e i jeans. Successivamente, a metà aprile, sarà varata una seconda tornata di contromisure su ulteriori 18 miliardi di euro di nuovi dazi dagli Stati Uniti, previa approvazione dei governi membri dell’UE.

Il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha espresso profondo disappunto per questa situazione, sottolineando come i dazi rappresentino delle tasse che danneggiano aziende e consumatori, disturbano le catene di approvvigionamento, creano incertezza economica e mettono a rischio posti di lavoro, con un conseguente aumento dei prezzi sia in Europa che negli Stati Uniti. Bruxelles, infatti, considera essenziale tutelare i propri consumatori e imprese.

Il mercato comune europeo, che riunisce 450 milioni di persone in 27 nazioni, intende dare un chiaro segnale della sua determinazione nel difendere gli interessi economici europei, specialmente di fronte alla potenziale minaccia di una guerra commerciale su vasta scala. Nonostante i dazi di Trump colpiscano principalmente Canada e Messico, l’Unione Europea, in qualità di terzo maggior fornitore di acciaio agli Stati Uniti, subirà comunque delle conseguenze.

La relazione commerciale transatlantica, fondamentale per il benessere post-bellico del mondo occidentale, rischia di essere compromessa dalla decisione di Trump. Quest’ultimo vede nei dazi un metodo per riportare negli Stati Uniti investimenti industriali e occupazione, spinto dall’irritazione per il persistente deficit commerciale americano.

Bruxelles ha espresso preoccupazione per i potenziali dazi “reciproci” minacciati da Trump, che potrebbero penalizzare le esportazioni europee di automobili, farmaci e alimenti. Tuttavia, la Commissione non esclude la possibilità di un’intesa, affermando la disponibilità a collaborare con l’amministrazione statunitense per giungere a una soluzione negoziata. Nonostante ciò, le autorità commerciali statunitensi, rappresentate da Jamieson Greer, hanno criticato l’azione europea, considerandola un segno di lontananza dalle reali necessità di sicurezza nazionale ed economica.

L’Unione Europea si prepara a comunicare formalmente le sue intenzioni ai membri circa l’avvio della risposta agli inizi di aprile, mostrando una netta opposizione ai dazi ritenuti “ingiustificati”. Anche il Regno Unito, mantenendo una linea diplomatica più cauta, sottolinea la volontà di proseguire con un approccio ponderato e misurato nei confronti di tali sfide economiche.

L’UE mira a inviare un messaggio più incisivo rispetto alle misure di risposta adottate in passato contro i dazi sospesi del 2018, dati i più recenti provvedimenti dell’amministrazione Trump che intensificano le pratiche tariffarie modificando le quote e includendo prodotti realizzati con acciaio nella lista di beni tassati.

12 pensiero su “Ue contro Trump: la rappresaglia ai dazi su acciaio e alluminio”
  1. Ma davvero pensano che mettere altri dazi sia una soluzione? A mio avviso, si rischia solo di peggiorare le cose ed esasperare le tensioni. Dovrebbero cercare un dialogo piuttosto che alimentare il conflitto economico.

    1. Sono d’accordo con te. I dazi possono portare a una reazione a catena di ritorsioni che peggiora solo la situazione economica globale. Il dialogo e la cooperazione internazionale sono fondamentali per risolvere le controversie commerciali in modo sostenibile.

      1. Assolutamente, la storia ha dimostrato che politiche protezionistiche spesso conducono a tensioni crescenti e instabilità economica. Il dialogo rappresenta l’unica via per costruire relazioni commerciali che siano vantaggiose per tutte le parti coinvolte.

        1. Sono d’accordo, il dialogo è fondamentale per promuovere relazioni commerciali sostenibili e reciprocamente vantaggiose. Le politiche protezionistiche possono portare a divisioni e ostacolare la crescita economica globale.

          1. Assolutamente, il dialogo aperto e la cooperazione internazionale possono contribuire a creare un ambiente economico più stabile e prospero per tutti i paesi coinvolti.

          2. Sono completamente d’accordo. Collaborare a livello globale è fondamentale per affrontare le sfide economiche comuni e garantire una crescita sostenibile e equa.

  2. Questo trump che mette i dazi dappertutto, ma o sa oumi danni che fa?! L’Unione Europea non può mica stare a guardare, giusto che prendano provvedimenti!

    1. Sono d’accordo, è fondamentale che l’Unione Europea risponda alle politiche protezionistiche con misure adeguate per proteggere i propri interessi economici e commerciali.

      1. Esatto, l’Unione Europea deve prendere posizione e sviluppare strategie che permettano di tutelare le proprie industrie e il commercio, promuovendo al contempo la cooperazione internazionale per evitare escalation di tensioni economiche globali.

        1. Sono compleetamentee d’accorrddo. È fondamentale che l’Unione Europea adotti misure che bilancino protezione e apeertura, promuovendo un commercio giusto e sosstenibile, mentre lavoora con altri paesi per manteenere un’economia globale stabbile e pacifica.

          1. Sono d’accordo con te. È cruciale trovare l’equilibrio tra protezione e apertura per garantire un commercio giusto e sostenibile. Lavorare con altri Paesi contribuirà a mantenere un’economia globale stabile e pacifica.

          2. Assolutamente, la collaborazione internazionale è fondamentale. Stabilire regole comuni eque può aiutare a prevenire disparità e conflitti, mentre affrontare le sfide globali con un approccio cooperativo può portare a soluzioni più durature e inclusive, beneficiando tutti i partecipanti.

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