Bruxelles si trova al centro di un acceso dibattito riguardante una normativa cruciale per l’ambiente che rischia di essere smantellata nel percorso di deregolamentazione dell’Unione Europea. Secondo alcune fonti che hanno discusso la situazione con POLITICO, una bozza di legislazione “omnibus”, finalizzata a semplificare le normative, prevede l’eliminazione del principio di “doppia materialità” dalla Direttiva di Reporting sulla Sostenibilità Aziendale (CSRD) dell’UE. Tale principio è fondamentale per l’European Green Deal, obbligando le aziende a tenere conto del loro impatto ambientale, oltre ai rischi finanziari legati al cambiamento climatico.
La doppia materialità costituisce una parte essenziale di quattro recenti normative ambientali che l’UE intende semplificare attraverso il disegno di legge omnibus. Tuttavia, all’interno della Commissione Europea cresce la preoccupazione che questi sforzi per ridurre la burocrazia possano compromettere fondamentali regolamenti ambientali. Secondo fonti informate, la proposta legislativa è ancora in una fase di stallo, senza essere indirizzata ai dipartimenti specialistici per ulteriori esami, nonostante l’approssimarsi della scadenza per la sua presentazione.
Un acceso dibattito è in corso, con la commissione presieduta da Teresa Ribera, responsabile delle politiche climatiche e di concorrenza, che chiede di ritardare l’invio della bozza fino alla risoluzione delle controversie. L’integrità delle regole di reportistica verde dell’UE è fortemente difesa sia dal governo spagnolo sia dai Socialisti al Parlamento Europeo, che hanno espresso preoccupazioni formali.
Le voci circolanti suggeriscono l’esistenza di diverse versioni della bozza, una delle quali tenta di eliminare il principio della doppia materialità. Tuttavia, sembrano emergere tentativi di mediazione per trovare un compromesso accettabile.
Peter Liese, membro del Parlamento Europeo per il Partito Popolare Europeo, ha riconosciuto le difficoltà nel negoziato e ha suggerito la possibilità di una temporanea sospensione di nuovi obblighi per le aziende, fino a quando non venga definita la legge di semplificazione definitiva. Tale approccio mira a rassicurare le aziende, alleviando la pressione burocratica senza compromettere i progressi ambientali.
In attesa di ulteriori sviluppi, la Commissione Europea ha scelto di non commentare le discussioni, mentre le tensioni all’interno dell’UE continuano a gravitare attorno all’equilibrio tra deregolamentazione e protezione ambientale.