La Commissione Europea ha annunciato un incremento del sostegno finanziario alla Turchia per il 2024, destinando un miliardo di euro in più a favore dell’assistenza sanitaria e dell’istruzione indirizzata ai rifugiati siriani presenti nel Paese. Questa dichiarazione è stata resa pubblica dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, nel corso della sua visita ad Ankara per incontrare il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Questo incontro è avvenuto in un contesto delicato, poiché la Siria è tornata al centro delle dinamiche regionali a seguito dell’avanzata delle milizie sunnite come l’Hayat Tahrir al-Sham (HTS).
Per oltre tredici anni, la Turchia ha ricevuto fondi dall’Unione Europea per far fronte alla gestione dei migranti. Il nuovo finanziamento si prefigge di migliorare la gestione della migrazione e il controllo delle frontiere, includendo anche rimpatri volontari dei rifugiati siriani. La presidente von der Leyen ha sottolineato come la Turchia continui ad essere un partner chiave nella gestione dei flussi migratori lungo la rotta del Mediterraneo orientale. Ankara, infatti, ha giocato un ruolo cruciale nel trattato siglato anni fa tra la Turchia e Bruxelles, in cui la Turchia si impegnava a gestire i rifugiati provenienti dalla Siria in cambio di aiuti finanziari dall’Europa, per un totale di quasi 10 miliardi di euro.
Già a maggio, la Commissione Europea aveva ribadito, nell’ambito della conferenza sull’assistenza al futuro della Siria e della regione, l’impegno di destinare 2,12 miliardi di euro a supporto delle comunità siriane sia all’interno che all’esterno della Siria, considerando anche i paesi limitrofi come la Turchia, il Libano, la Giordania e l’Iraq. Una parte significativa di questa somma, tra cui un miliardo di euro, è destinata al sostegno dei rifugiati siriani e delle comunità ospitanti vulnerabili in Turchia, cifra che è stata ora ufficialmente confermata.
Il governo turco ha espresso il desiderio che l’UE sia coinvolta attivamente nella ricostruzione della Siria, un passo ritenuto vitale per facilitare il ritorno dei profughi. Attualmente, secondo i dati dell’UNHCR, la Turchia accoglie 3,2 milioni di rifugiati siriani sotto protezione temporanea, un sistema che non prevede un percorso chiaro per acquisire la cittadinanza turca. Questi rifugiati, giunti nel paese a partire dal 2011, devono registrarsi in una provincia specifica per ricevere aiuti e servizi e per poter lavorare.
Durante l’incontro, von der Leyen ha lodato il ruolo determinante che la Turchia e Erdogan giocano nella stabilizzazione della regione siriana. Tuttavia, per Erdogan, la priorità è difendere l’integrità territoriale della nuova Siria, da cui intende eliminare le minacce terroristiche rappresentate dall’Isis e dai gruppi Ypg/Pkk. Questo messaggio è stato rivolto a von der Leyen e a diverse nazioni europee, incluse la Germania, che in passato hanno mostrato solidarietà verso i separatisti curdi, una posizione che Erdogan considera inaccettabile.
Erdogan ha colto l’occasione per sollecitare l’UE a sostenere un quadro politico inclusivo per il governo di Damasco e ha proposto una nuova collaborazione differente dal patto del 2016, mirata non solo al contenimento migratorio ma anche alla cooperazione politica. Il leader turco ha ribadito un messaggio chiaro: la relazione tra l’Unione Europea e la Turchia è di rilevanza strategica, e per Ankara, diventare membro dell’UE continua a rappresentare un obiettivo a lungo termine. Mentre l’adesione all’UE è ancora un traguardo distante, Erdogan sembra mirare realisticamente a un aggiornamento degli accordi doganali e alla liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi, per agevolare i loro viaggi in Europa.
Intteressante iniziativa, bisogna aiutare i rifugiati e garantire loro un futuro dignitoso. Bene l’intervento dell”Unione Europea.
Ma perché continuiamo a dare soldi a paesi già ricchi? E i nostri problemi in Europa?