La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato un piano che permetterà ai paesi dell’Unione Europea di incrementare significativamente le loro spese per la difesa. Nel corso della Conferenza della Sicurezza di Monaco, von der Leyen ha sottolineato l’intenzione di attivare una specifica clausola di emergenza, la quale offre ai governi maggiore flessibilità nell’ambito delle spese militari, evitando che queste vengano conteggiate nei rigorosi limiti del deficit di bilancio. “Proporrò di attivare la clausola di fuga per gli investimenti nella difesa,” ha spiegato la Presidente. “Questa azione permetterà agli Stati membri di incrementare in modo significativo le loro spese per la difesa.”

Tale iniziativa ha trovato un appoggio positivo tra alcuni paesi europei con elevati livelli di debito, come l’Italia e la Grecia, che vedono nella clausola un’opportunità per incrementare le loro capacità di difesa senza necessitare di tagli altrove nel bilancio. Di contro, nazioni con un atteggiamento più conservatore in termini fiscali, come la Germania e la Svezia, hanno mostrato perplessità durante un recente incontro dei ministri del Tesoro. Queste divergenze potrebbero riemergere durante il vertice dei ministri delle Finanze dell’UE che si terrà a Bruxelles.

La proposta avanzata da von der Leyen è sotto scrutinio, soprattutto da parte dei critici che sostengono che la situazione attuale non giustifichi l’impiego di questa cosiddetta ingegnosa clausola di fuga. Queste regole danno la possibilità ai paesi di deviare dai loro piani di spesa “in caso di grave crisi economica” o per “circostanze eccezionali al di fuori del controllo del governo.” Von der Leyen ha paragonato l’attuale contesto a un “altro periodo di crisi” simile alla pandemia di Covid, giustificando così l’approccio proposto.

Sorprendendo molti, von der Leyen ha per la prima volta proposto l’utilizzo di tale clausola in un incontro riservato con i leader nazionali, come riportato da POLITICO. Questa mossa ha preso alla sprovvista sia i funzionari dei tesori nazionali sia il dipartimento economico della Commissione, poiché tale opzione non era stata precedentemente valutata.

Precedentemente, i ministeri delle finanze avevano esaminato solamente la possibilità di ampliare la definizione di investimento nella difesa, includendo aspetti come la manutenzione del personale militare e degli equipaggiamenti. Tuttavia, secondo paesi altamente indebitati come Spagna, Francia e Italia, tale misura sarebbe insufficiente. Oltre a proporre una revisione delle regole fiscali, von der Leyen ha annunciato un “pacchetto più ampio” di misure, pensate su misura per ogni capitale europea tenendo conto del loro livello di spesa per la difesa.

Von der Leyen ha enfatizzato la necessità di più investimenti privati nella difesa e di progetti comuni di interesse sul modello di quelli per l’energia pulita, comprendenti anche la difesa aerea avanzata. “L’Europa deve fare di più e contribuire maggiormente quando si tratta della propria sicurezza,” ha dichiarato la Presidente, sottolineando l’importanza di un significativo incremento delle spese per la difesa in ambito europeo.

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