Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha espresso il suo scetticismo riguardo alla disponibilità di Vladimir Putin a intraprendere seri colloqui di pace. Questa opinione è stata condivisa con l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante un’interazione telefonica che ha sorpreso sia Kyiv che l’Europa. In tale contesto, Washington e Mosca stanno discutendo il futuro dell’Ucraina, apparentemente senza coinvolgere direttamente Kyiv. Zelenskyy ha comunicato a Trump che sospetta delle intenzioni di Putin, definendolo un “bugiardo” e suggerendo che dovrebbero essere fatte pressioni su di lui per garantire un vero progresso.
In passato, nel 2019, Zelenskyy ha avuto un’interazione diretta con il leader russo su potenziali accordi di cessate il fuoco, mentre il conflitto nel Donbass infuriava. Sebbene Putin avesse allora acconsentito a rilasciare prigionieri ucraini, le sue truppe hanno presto infranto gli accordi. Tale situazione ha alimentato il sospetto di Zelenskyy sulle reali intenzioni del Cremlino. Quest’ultimo ha sottolineato l’importanza di un coinvolgimento ucraino nelle decisioni che riguardano la propria nazione, ribadendo che qualsiasi interruzione delle ostilità superficiale potrebbe avvantaggiare solamente Putin.
Nel frattempo, i colloqui tra Trump e Putin, che sembrano escludere momentaneamente l’Ucraina, hanno spinto Zelenskyy a cercare di mantenere l’Ucraina in primo piano nei negoziati. Il leader ucraino ha dichiarato che un accordo di pace autentico non si può firmare senza il diretto coinvolgimento del suo paese, facendo riferimento allo storico accordo di Monaco del 1938, che porta con sé ricordi difficili per l’Europa. Zelenskyy, inoltre, ha espresso il desiderio di essere invitato a Washington per continuare il dialogo con l’amministrazione statunitense, manifestando la prontezza a intervenire in qualsiasi momento per proteggere gli interessi dell’Ucraina.