In un recente sviluppo legato alla controversa vicenda che vede coinvolti Chiara Ferragni e il Codacons, è stato raggiunto un accordo che potrebbe avere ripercussioni significative sull’inchiesta penale aperta a Milano contro l’influencer, accusata di truffa aggravata. Ferragni è al centro di accuse relative alla vendita di prodotti alimentari, in particolare il pandoro «Pink Christmas» e le uova Dolci Preziosi, legate a presunte attività di beneficenza.

L’influencer ha concordato di risarcire i consumatori, rappresentati dal Codacons e dall’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi, che l’avevano querelata per truffa. Oltre a ciò, ha deciso di donare 200 mila euro a un’organizzazione che supporta le donne vittime di violenza, un tema di cui Chiara Ferragni è da tempo sostenitrice. Questo accordo, siglato dagli avvocati delle due parti, potrebbe portare il Codacons a ritirare le querele, spingendo la procura a rivalutare le accuse contro l’imprenditrice.

In un comunicato congiunto, Chiara Ferragni e il Codacons hanno espresso la volontà di porre fine alle dispute legali esistenti e di stabilire un clima di cooperazione e rispetto. L’accordo rappresenta, infatti, il desiderio delle parti di chiudere le controversie del passato, mirando a un futuro di collaborazione su iniziative sociali di interesse comune.

Sul piano personale e aziendale, Ferragni ha subito un impatto significativo, sia in termini economici che reputazionali, perdendo oltre un milione di followers, pur mantenendo un seguito globale di 28 milioni di persone. Le sue società si sono viste costrette a pagare onerose somme per procedimenti sanzionatori correlati, versando complessivamente oltre 3,4 milioni di euro, superando così il presunto profitto illecito contestato dalle autorità giudiziarie.

L’indagine, avviata un anno fa a seguito di un esposto presentato dal Codacons in diverse procure, include anche altre figure legate a Ferragni, tra cui il suo ex collaboratore Fabio Maria Damato, Alessandra Balocco della Balocco Spa, e Francesco Cannillo di Cerealitalia-Id, tutti sospettati di aver tratto profitto ingiusto dalle campagne pubblicitarie delle suddette iniziative di beneficenza.

Con questo accordo, l’influencer e le associazioni coinvolte puntano a un rinnovamento dei rapporti, lasciandosi alle spalle le tensioni passate e promettendo un dialogo costruttivo per il futuro.

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