La conduttrice Alba Parietti ha recentemente condiviso un’esperienza alquanto delicata e complessa legata agli insulti ricevuti sui social media. Tra i tanti hater che di solito affronta, uno in particolare ha attirato la sua attenzione per l’estrema gravità delle parole utilizzate. In risposta a queste offese, Parietti ha deciso di intraprendere un’azione legale, portando il caso alla polizia di Chieti che è riuscita a rintracciare l’odiatore: un 55enne della zona, a cui è stato sequestrato il cellulare.

Parietti ha dichiarato che gli insulti sono stati particolarmente violenti e degradanti, tra cui commenti sessisti e umilianti apparsi su Facebook. Un esempio particolarmente sconvolgente è stato un insulto scritto sotto un suo post dedicato al ricordo di un giovane vittima di un incidente. Il profilo dell’odiatore si è rivelato essere un falso, e l’individuo aveva anche mentito riguardo alla propria residenza, sostenendo di vivere vicino alla conduttrice. Questo dettaglio ha contribuito ad aumentare il senso di inquietudine di Parietti.

Decisa a non lasciare che simili attacchi passassero inosservati o impuniti, Parietti, insieme alla sua legale Anna Zottoli, ha formalizzato una denuncia l’11 ottobre. Questo caso è solo uno tra molti che potrebbero finire in tribunale, poiché sembra esserci un ampio “faldone” di odiosi online da perseguire.

La svolta concreta è giunta quando Luca Telese, direttore del quotidiano abruzzese “Il Centro”, ha informato Parietti della riuscita operazione della polizia. Un’azione che la conduttrice spera possa creare un precedente giuridico, stimolando le vittime di insulti online a denunciare e confidare nelle istituzioni. Anche se la celebrità potrebbe aver dato una certa visibilità al caso, Parietti sottolinea l’importanza di un’attenzione sempre vigile da parte delle autorità.

L’avvocato dell’uomo accusato ha minimizzato le accuse, giustificandole come divergenze di opinioni politiche e sostenendo che non ci fosse stata una reale gravità nei fatti. Mentre molti tendono ancora a liquidare gli insulti sul web come mere bravate, Parietti propone una riflessione e una misura concreta: applicare sanzioni economiche severe agli odiatori online, similmente alle multe per infrazioni stradali, e limitarne l’accesso ai social. L’obiettivo, infatti, è promuovere un’educazione basata sul rispetto e la civiltà digitale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *