L’incontro con Dolph Lundgren, celebre attore noto per l’iconico ruolo del rivale sovietico nella saga di Rocky, è stato uno dei momenti salienti della carriera giornalistica di Valerio Cappelli. Nonostante l’attore svedese abbia recitato in numerose pellicole, il pubblico lo ricorda soprattutto per la battuta «Ti spiezzo in due», ormai parte del linguaggio comune. Dolph Lundgren, oggi 66enne, continua a lavorare nel mondo del cinema e presenterà il suo ultimo film, The Wanted Man, al Filming Italy Sardegna Festival diretto da Tiziana Rocca.
Lundgren rievoca con piacere il suo primo incontro con Sylvester Stallone, durante un provino ai Paramount Studios, dove il giovane karateka svedese, allora ventiseienne, incontrò un attore già famoso per i suoi personaggi muscolosi. Lundgren ricorda con umorismo come Stallone lo consigliasse di aumentare la sua massa muscolare. Da allora, tra i due è nata una solida amicizia, collegata anche dalla condivisione delle fatiche di una carriera fatta di film d’azione.
Al di là del fisico imponente, Lundgren si considera un amante della cultura e della lettura. Recentemente si è dedicato a “You can heal your life” di Louise Hay, un’opera che invita a pensare positivamente e a riscoprire la pace interiore, anche dopo aver affrontato traumi fisici.
Il percorso di Lundgren è stato segnato anche dalla lotta contro il cancro, durata sette anni, che l’attore descrive come elemento di profonda trasformazione personale. La malattia gli ha insegnato a essere riconoscente e a vivere ogni giorno con maggiore consapevolezza e gentilezza.
Un episodio curioso ha legato Lundgren ad un furto subito, quando i ladri, riconoscendo il loro errore dopo aver visto delle foto dell’attore, hanno restituito parte della refurtiva. L’attore racconta l’aneddoto con leggerezza, sottolineando che, fortunatamente, nessuno è stato ferito nell’incidente.
Nel panorama cinematografico, Lundgren continua a essere attivo: ha partecipato a un episodio di The Witcher e ha diretto un film d’azione dal titolo Wanted Man, dove interpreta un detective dai metodi vecchio stile impegnato in una missione per proteggere una testimone in Mexico. L’attore si dichiara entusiasta di presentare il film al festival in Sardegna.
La scelta di diventare attore è stata influenzata da un desiderio di reazione contro un’infanzia difficile segnata dagli abusi paterni. Lundgren ha canalizzato il suo bisogno di forza attraverso le arti marziali, strada che ha poi portato al successo anche nel mondo del cinema. Nonostante le difficoltà, l’attore riflette senza rimpianti sul suo passato, ricordando con affetto l’amore per il cinema italiano, in particolare per i maestri Fellini e Leone.