Tra gli invitati di Francesca Fagnani, nella puntata del 10 dicembre di “Belve”, figura anche Elena Sofia Ricci. L’acclamata interprete, originaria di Firenze e nata nel 1962, ha condiviso aspetti significativi della sua esistenza privata e professionale. Durante la trasmissione, l’attrice ha rivelato un episodio particolarmente traumatico vissuto nella sua giovinezza, un evento doloroso che ha lasciato un’impronta indelebile nella sua vita.
Elena Sofia Ricci ha rievocato un abuso subito all’età di 12 anni, come riportato da Francesca Fagnani. Ha descritto come si trovasse in macchina, cercando di difendersi con un foglio da disegno che aveva in grembo. Un foglio, chiaramente, non può offrire alcuna protezione reale. Per lungo tempo, l’attrice ha cercato di cancellare quel terribile ricordo dalla memoria. Quando certe azioni provengono da persone adulte, si tende a pensare che siano giuste, sebbene dentro di sé si percepisca qualcosa di torbido, un’ombra che rimane per tutta la vita. Tra i molti eventi dolorosi, sente che il “maschile” le sia debitore di qualcosa.
Nel corso della trasmissione, ha anche discusso delle sue vulnerabilità. Elena Sofia Ricci ha ammesso che la sua famiglia era caratterizzata dalla presenza di molti alcolisti, e bere in eccesso era considerato quasi normale. Da giovane, per adattarsi a quel modello, a volte esagerava con l’alcol, senza sapere come regolarsi. Un giorno, guardandosi allo specchio, si vide grigia, quasi irriconoscibile. Fu lì che comprese di essersi trasformata in qualcosa che non approvava della propria famiglia d’origine.
Riguardo alla serie televisiva “I Cesaroni”, l’attrice ha condiviso le sue opinioni sul sequel annunciato e ha spiegato che è giusto che certe cose si concludano. Aveva già abbandonato il progetto tempo prima e sente che è arrivato il momento di voltare pagina. Commentando le parole di Claudio Amendola, che parlava del “suo spirito” presente nella serie, ha risposto con humour dicendo che l’idea di aleggiarvi da non vivente le darebbe fastidio.