Tra le fila degli artisti che hanno fatto della versatilità un punto d’onore si distingue certamente Roberto “Bobo” Piana, noto regista, attore, organizzatore di eventi, danzatore e direttore del Teatro Pavarotti di Leinì a Torino. Tuttavia, oltre ai suoi molteplici ruoli nel mondo dello spettacolo, un legame inestimabile segna la sua vita: l’amicizia profonda e di lunga data con Luciana Littizzetto, celebre comica italiana. Un sodalizio che si protrae da circa trentacinque anni e che sembra aver resistito al tempo e alle trasformazioni dei destini professionali e personali di entrambi.
In una recente intervista al Corriere della Sera, Piana ha raccontato con entusiasmo la loro straordinaria amicizia, definendola una vera e propria “famiglia queer” creata ben prima che il termine diventasse di uso comune, grazie alla scrittrice Michela Murgia. Sebbene le loro vite abbiano seguito percorsi paralleli, condividono similitudini che rafforzano il loro legame: entrambi figli unici, attualmente single, accomunati dalla cura per le madri anziane e dall’amore per i cani.
Durante il suo racconto, Bobo non ha potuto tralasciare l’importanza delle figure femminili nella sua vita, tra cui spicca la nonna paterna Enza. Questa donna incredibile, rimasta presto vedova dopo un tragico incidente, ha mostrato una forza d’animo rara che l’ha portata a diventare una figura di rilievo nel mondo del lavoro e una fonte d’ispirazione per Bobo. Da lei ha appreso la preziosa lezione della libertà, che ha potuto applicare nella sua multiforme carriera artistica e nella sua stessa vita.
Riflettendo su esperienze personali significative, Piana ha condiviso momenti importanti della giovinezza, come la scoperta della sua sessualità e la complessità di relazioni non convenzionali. Una narrazione che evidenzia come le esperienze del passato abbiano contribuito a forgiare l’uomo e l’artista che è diventato oggi.
Tornando a Luciana Littizzetto, Piana non ha mancato di sottolineare l’autenticità e l’umiltà della sua amica, che è riuscita a mantenere un contatto terreno e genuino con le sue radici piemontesi nonostante il successo. L’affetto per Luciana è palpabile nelle sue parole, riconoscendole il merito di essere un’artista che ha costruito il proprio percorso con impegno e dedizione.
Un episodio particolarmente significativo nell’evolversi della carriera di Littizzetto segna un punto cruciale della loro amicizia: la memorabile serata del festival di Collegno, organizzato negli spazi dell’ex manicomio, quando la comica si è esibita di fronte a un pubblico di diecimila persone, in un evento che ha segnato una svolta decisiva nella sua carriera artistica. Piana ricorda quel giorno con commozione e orgoglio, sottolineando come, sebbene tutto sia cambiato da allora, Luciana sia rimasta saldamente fedele a se stessa.
Questa amicizia duratura, arricchita da momenti di vita condivisi e reciproca ammirazione, continua a rappresentare un punto fermo in un mondo fatto spesso di rapporti transitori e incertezze. Una testimonianza di affetto e rispetto che dura nel tempo, dimostrando che legami autentici possono crescere oltre i confini delle esperienze personali.