In occasione del Giorno della Memoria, Luciana Littizzetto ha scelto di condividere una toccante immagine sul suo profilo Instagram, accompagnata da una didascalia esplicativa essenziale per comprenderne appieno il significato. La fotografia ritrae una donna anziana seduta sul suo deambulatore, curva verso la strada. Di lei si notano solo le mani, il cappotto grigio e i pantaloni verdi. Tiene in mano un fazzoletto, come se stesse pulendo la strada. Questa impressione è parzialmente corretta.
Littizzetto racconta che la foto è stata inviata da un’amica, Luisa, che qualche giorno prima, durante la passeggiata mattutina con il cane in via Stampatori, nel cuore del centro storico torinese, ha assistito a una scena unica. Ha visto l’anziana signora avanzare con il deambulatore, fermarsi, estrarre un prodotto lucidante dalla borsa e iniziare a sfregare meticolosamente una pietra d’inciampo.
Queste pietre d’inciampo, spiega Luciana, sono dei sanpietrini particolari, con una placca di ottone recante il nome di una persona vittima dell’Olocausto. Sono posti nei luoghi da cui tali persone sono state deportate e marciano verso la morte. Tuttavia, la frenesia quotidiana spesso rende tali segni della memoria invisibili ai molti che li calpestano distrattamente.
Il gesto della donna nella fotografia, che in una gelida mattina di gennaio era impegnata nella cura di una pietra d’inciampo, ha colpito Littizzetto per il grande valore simbolico e di speranza. Un chiaro segno che, nonostante tutto, esistono ancora persone pronte a tenere viva la memoria, restituendo dignità e attenzione ai ricordi nascosti nella trama delle città. Un atto semplice, ma potente, che dimostra che non tutto è perduto.
Questo messaggio profondo, racchiuso in un post su Instagram, conferma quanto gesti apparentemente trascurabili possano contribuire alla conservazione della memoria collettiva, stimolando riflessioni sulla resistenza silenziosa di fronte all’oblio.
