Il celebre critico d’arte Vittorio Sgarbi è attualmente ricoverato presso il policlinico Gemelli, una notizia ormai nota ed emersa pubblicamente grazie alla conferma da parte del giornalista Marcello Veneziani, che ha parlato al Corriere della situazione del suo caro amico. Da diversi mesi, Sgarbi combatte contro una profonda depressione, come ha personalmente rivelato in una recente intervista. Ha descritto un periodo di difficile salute, caratterizzato da una significativa perdita di peso e una crescente difficoltà ad affrontare le normali attività quotidiane. L’ammissione di trascorrere molto tempo a letto e gli sforzi nel dormire poco sono testimonianze del suo stato attuale.
Secondo fonti come Fanpage, il critico sarebbe sottoposto a un’alimentazione assistita, essendo riluttante a mangiare autonomamente a causa della sua condizione psicologica. Il ricovero è quindi essenziale per monitorare la sua salute da vicino.
In un toccante editoriale pubblicato in prima pagina su “La Verità” il 23 marzo, il giornalista Veneziani, che nel corso degli anni ha sviluppato una forte amicizia con Sgarbi, ha espresso il suo sostegno attraverso una lettera aperta. Questo scritto, intitolato “Vorrei gridare al mio amico Sgarbi ‘rialzati e cammina, capra!'”, esprime sia affetto che una ferma esortazione a reagire.
Veneziani, in un’intervista al Corriere, ha ricordato i numerosi incontri e collaborazioni con Vittorio, sottolineando come la loro relazione nel tempo si sia trasformata in una sorta di adozione ironica a distanza, dato il ritmo di vita intensamente energico del critico. Veneziani ha sempre interpretato l’aggressività di Sgarbi come un aspetto innocente, quasi infantile, privo di autentica malvagità.
La malattia che affligge Sgarbi viene vista da Veneziani come una conseguenza di un narcisismo ferito, dato che la sua percezione della possibilità di esprimere le proprie libertà impulsive è andata restringendosi. Secondo Veneziani, l’ego smisurato di Sgarbi, una volta illimitato, si trova ora a dover affrontare una nuova realtà più contenuta, con conseguenze che lo hanno portato a sviluppare atteggiamenti autolesionistici.
Nonostante la gravità della depressione, Veneziani è fiducioso in un possibile recupero di Sgarbi, esprimendo la speranza che riesca a trovare la forza necessaria per risollevarsi. Veneziani suggerisce che Sgarbi debba affrontare un processo di trasformazione interiore, lasciando andare una parte del suo vecchio sé per accogliere un nuovo inizio, meno centrato su di sé e più legato al mondo reale. La lettera scritta da Veneziani aveva l’intenzione di dimostrare vicinanza e sostegno in questo momento di sofferenza, sottolineando l’importanza di avere persone premurose accanto nei momenti difficili.
Ma da uno come Sgarbi non te lo sogneresti mai una roba del genere, alla fine siamo tutti umani sotto sotto.
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Poveretto, a volte anche chi sembra forte ha le sue battaglie interiori. Speriamo che Sgarbi riesca a superare questo periodo difficile, forza e coraggio!
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