Nel tentativo di far rivivere un’icona del fumetto italiano capace di influenzare l’immaginario collettivo più di quanto si possa immaginare, Barbara Baraldi assume un ruolo cruciale come curatrice di Dylan Dog. Fin dalla primavera del 2023, è stata evidente la sua missione di ravvivare l’interesse del pubblico originale per l’antieroe creativo di Tiziano Sclavi, e conquistare nuovi lettori.
Barbara Baraldi, famosa autrice di thriller, con alle spalle la serie Aurora Scalvati e vari romanzi di successo, ha vestito per la prima volta i panni di sceneggiatrice di Dylan Dog nel 2012. Oggi, un decennio dopo, guida con successo la rivista, succedendo a Roberto Recchioni.
Ripercorrendo il suo primo anno da curatrice, Baraldi ha condiviso alcune riflessioni. A livello tecnico, afferma di essere soddisfatta del lavoro svolto e del modo in cui sono state concepite nuove storie. Ha puntato a rafforzare i tratti sovversivi e l’impatto narrativo, mirando alla riconoscibilità e unicità di Dylan Dog. L’intenzione è di mantenere una testata capace di sorprendere ed emozionare, puntando sull’eterna incertezza che Dylan rappresenta.
Un aspetto centrale dell’attuale corso di Dylan Dog è l’attenzione ai temi contemporanei come l’invecchiamento, il bullismo e il fenomeno degli hikikomori. Baraldi non considera la serie un mezzo di sensibilizzazione, bensì un’opera che riflette le paure moderne, utilizzando l’orrore come forma di racconto per mettere in luce le nostre inquietudini. Invita gli autori a esplorare nuove prospettive narrative, spingendoli a raccontare storie significative per loro stessi.
Il cambio frequente tra autori e artisti, inclusi molti nuovi volti, è un altro elemento distintivo del suo mandato. Baraldi sostiene l’importanza della pluralità di voci per arricchire il racconto e garantire freschezza e novità alle storie di Dylan Dog.
Da sempre appassionata lettrice del fumetto, Baraldi confida che Dylan rappresenta per lei una figura rassicurante e un punto di riferimento dagli anni della sua giovinezza. Il rapporto stretto con la fan base, mantenuto anche attraverso i social, occupa un ruolo fondamentale nel suo modus operandi, in quanto consente confronto e scambio di idee.
Nonostante la guida dell’opera sia ormai saldamente nelle mani della Baraldi, l’influenza del creatore Tiziano Sclavi permane. Sebbene sia una presenza discreta, Sclavi continua a offrire consigli e osservazioni sulle nuove storie ricevute. La speranza di veder firmata da lui una nuova storia di Dylan Dog resta viva, con la possibilità di una futura pubblicazione.
Con un mercato fumettistico in continua evoluzione, Baraldi si concentra nel suo compito principale, ossia quello di consegnare ogni mese ai lettori storie avvincenti e rilevanti, adattandosi ai cambiamenti ma restando fedele alla visione e anima del personaggio.