Damiano Gavino, attore romano di fama crescente, ha fatto il suo ingresso al Lucca Comics & Games il 3 novembre, presentando il suo ultimo progetto cinematografico, “Prophecy”. Un evento atteso con trepidazione dai suoi fan che hanno accolto il giovane attore con una moltitudine di doni, tra cui una curiosa paperella di plastica gialla adornata con una maschera di carta, un omaggio al personaggio che interpreta nel film.

Nel film “Prophecy”, diretto da Jacopo Rondinelli e ispirato alla serie manga omonima di Tetsuya Tsutsui, Gavino veste i panni di Paperboy, un giovane vendicatore mascherato che lotta per la giustizia sociale, trasmettendo le sue imprese in live streaming. La trama si sviluppa attorno alle ingiustizie che il protagonista Giona, conosciuto come Paperboy, vive personalmente. Dopo un fallimento finanziario dovuto alla truffa di un imprenditore senza scrupoli, Giona, insieme al suo amico Ade, un brillante esperto informatico, decide di contrastare le iniquità commesse dai potenti.

Durante l’evento di presentazione, Gavino ha condiviso le sue esperienze personali legate al film e le sfide del ruolo. Ha infatti sottolineato l’importanza della giustizia come tema universale del film, che trascende i confini geografici e culturali. Nonostante il film sia ambientato in Italia, la sua narrativa esplora l’aspirazione alla giustizia che accomuna diverse realtà sociali nel mondo.

Il film presenta una narrazione che si snoda tra azione e riflessione, affrontando il tema della società iperconnessa che, se da un lato amplifica le ingiustizie, dall’altro fornisce una piattaforma per combatterle. Paperboy incarna un moderno Robin Hood, deciso a restituire il futuro rubato alla sua generazione.

Damiano Gavino ha spiegato come si è preparato per interpretare Paperboy. Non avendo familiarità con il mondo dei manga, si è immerso nello studio della serie originale e ha lavorato a stretto contatto con il regista e il produttore Andrea Sgaravatti per comprendere le sfumature del suo personaggio.

L’attore, famoso per i suoi ruoli diversificati nella cinematografia italiana, considera la lotta per la giustizia uno dei motivi chiave che rendono il film potente e universalmente comprensibile. La sua interpretazione di un rider precario che si ribella al sistema diventa una rappresentazione di una generazione desiderosa di cambiamenti concreti.

In “Prophecy”, il cast, che include altre giovani promesse come Haroun Fall nel ruolo di Ade, rappresenta una voce collettiva di riscatto che punta a ispirare il pubblico attraverso una narrazione avvincente e riflessiva. La pellicola, attesa nelle sale nei prossimi mesi, promette di coniugare intrattenimento e riflessione sociale, portando in scena la lotta di una generazione per riprendere in mano il proprio futuro, con l’arte come veicolo di cambiamento e speranza.

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