Katie, di Michael McDowell, è un’opera che trascende i generi, si potrebbe definire una lunga favola dai toni cupi piuttosto che un semplice romanzo. In bilico tra l’horror e il thriller storico, il libro è dotato di atmosfere gotiche e si contraddistingue per uno stile che ricorda la letteratura anglosassone di metà Ottocento, nonostante sia stato scritto nel 1982. Con la pubblicazione in Italia a gennaio 2025, Neri Pozza continua la traduzione delle opere di McDowell, portando all’attenzione del pubblico quello che l’autore ha definito il suo “romanzo più crudele”, ricco di omicidi inquietanti.
L’opera è ambientata nel 1871 e prende il via con una lettera scritta da Richard Parrock alla nipote Philo Drax, in cui esprime timore per la propria vita. Nonostante non abbia mai incontrato lo zio, a causa di controversie familiari, Philo decide di farsi carico della situazione e si reca a soccorrerlo. Richard vive a Parrock Farm, sotto la minaccia della famiglia Slape, intenzionata a impossessarsi del suo patrimonio. Hannah Jepson, nuora di Richard, si è risposata con John Slape e Katie, sua figlia di primo letto, viene descritta dall’anziano con toni poco rassicuranti. Gli Slape vivono con Richard, bramando il suo tesoro, destinato però alla nipote e alla sua madre.
Philo, adottando uno stratagemma, si finge in cerca di lavoro e ottiene un impiego come governante presso la famiglia Slape, ormai padrona della tenuta. Scopre presto che la fortuna di suo nonno è più imponente di quanto immaginasse, e si prepara a fronteggiare una caccia al tesoro che si trasforma in una pericolosa caccia alla donna. La narrazione si tinge di sangue con omicidi efferati, che conducono le protagoniste da New Jersey a New York, da Boston a Philadelphia. L’arma principale è un martello, utilizzato dalla giovane e crudele Katie.
Katie si diletta nella predizione del futuro, reinventandosi con ingegno profetessa nell’America di fine Ottocento, in un periodo in cui questa professione è diffusa. La sua astuzia va oltre il semplice guadagno: quando una cliente con una sostanziosa somma di denaro alla sua portata incrocia il suo cammino, Katie non esita a eliminarla con il suo martello per appropriarsi dei valori. Gli omicidi, raccontati con pennellate rapide e precise, mostrano l’incessante brutalità di Katie, che non è la protagonista del romanzo, ma ne rappresenta il motore narrativo.
Nonostante il titolo del romanzo sia “Katie”, il personaggio di Philo Drax è il vero protagonista. Per quanto la figura di Katie sia vivida e, in un certo senso, affascinante, è Philo ad occupare la scena principale. Cresciuta nella povertà, Philo è dotata di una nobiltà d’animo che la contraddistingue, sempre orientata verso obiettivi nobili e giusti. Nonostante le avversità, la sua determinazione è una costante che guida il suo percorso.
L’evoluzione della narrazione si fonda sull’equilibrio tra il bene e il male, incarnato rispettivamente da Philo e Katie. La prima rappresenta la speranza in un mondo oscuro, mentre la seconda è simbolo di un male inarrestabile. La narrazione esce rafforzata da due personaggi complessi, tra cui Katie spicca per la crudezza e la mancanza di pietà. È un mondo quello raccontato da McDowell in cui il male sembra prevalere, ma in cui il bene non smette mai di combattere.
Ma chi è sto Michael McDowell? Mai sentito prima! Però la storia sembra interessante, eh. Mò so curioso di leggere di stì omicidi e di sta Katie col martello. A me queste storie cupe piacciono assai.
McDowell è un genio! Non riesco a credere che un libro scritto nel 1982 riesca a catturare così bene lo spirito del XIX secolo. Sti libri moderni non ne sono capaci. La tensione tra bene e male è rappresentata in modo magistrale. Bravo!
Mah guarda, io ho letto Katie e devo dire che è davvero un racconto macabro e avvincente. L’ambientazione gotica e i personaggi così ben delineati mi hanno tenuto in sospeso fino all’ultima pagina. Non vedo l’ora di scoprire come si evolve la storia di Philo e Katie!