Matteo Paggi: un talento poliedrico nell’Olimpo del jazz

Il 2024 è stato un anno cruciale per Matteo Paggi, giovane musicista originario di Fiuminata, che si è guadagnato un posto di rilievo nel panorama musicale internazionale. A soli 27 anni, Paggi ha vinto il prestigioso premio Top Jazz 2024 nella categoria “Nuovo Talento”, un riconoscimento che corona il suo percorso artistico e ne certifica la crescente popolarità.

Non solo: Matteo Paggi è membro del quintetto Fearless Five, capitanato dal leggendario Enrico Rava, che ha ottenuto il premio come “Formazione dell’Anno” e “Disco dell’Anno” grazie al loro omonimo album. Questi traguardi segnano un momento di svolta per il giovane artista, che, pur modesto, esprime soddisfazione per i risultati raggiunti.

Una carriera in ascesa

Paggi ha intrapreso un percorso musicale di grande spessore, spaziando tra diverse influenze e stili. Dopo aver studiato tra Olanda e Stati Uniti, ha conseguito una laurea con il massimo dei voti e intrapreso collaborazioni di rilievo sia in ambito classico che jazz. Proprio durante i seminari di Siena Jazz, Enrico Rava ha riconosciuto il suo talento e lo ha invitato a unirsi ai Fearless Five. «Una formazione incredibile», commenta Paggi, sottolineando l’unicità del gruppo, che richiede la presenza di tutti i membri per mantenere la propria energia inimitabile.

Un musicista poliedrico

Matteo Paggi rifiuta etichette riduttive come “trombonista” o “jazzista”, preferendo definirsi semplicemente “musicista”. Questa visione riflette la sua volontà di esplorare territori artistici sempre nuovi. Oltre al jazz, Paggi si dedica alla composizione e all’interpretazione di brani al pianoforte, mostrando una versatilità che arricchisce la sua produzione musicale.

Nel maggio del 2024, ha pubblicato il suo primo disco, Words, un progetto di composizione istantanea che va oltre i tradizionali confini di genere. Nel corso del 2025, saranno rilasciati altri due album, Giraffe e Morgenbarn, quest’ultimo registrato a Berlino. Ma non è tutto: Paggi si esibirà stabilmente a Vienna in uno spettacolo che lo vedrà impegnato sia come musicista che come attore, dimostrando ancora una volta la sua natura eclettica.

Una visione oltre i premi

Nonostante i riconoscimenti, Matteo rimane concentrato sulla sua evoluzione artistica. «I premi sono gratificanti, ma non essenziali», afferma. La sua priorità è mantenere intatta la libertà creativa, anche a costo di correre rischi. Per Paggi, la musica è un percorso di continua scoperta e sperimentazione, un “percorso egoistico” che tuttavia libera una straordinaria energia creativa.

Concerti e progetti futuri

Il quintetto Fearless Five si esibirà in diverse città italiane nei prossimi mesi, tra cui Milano, Bergamo, Torino e Riccione. Paggi, inoltre, ha in programma di partecipare al Fano Jazz e potrebbe esibirsi anche al Macerata Jazz, con il sogno di suonare nella sua Fiuminata. «Sarebbe meraviglioso poter portare la mia musica nel luogo in cui tutto ha avuto inizio», conclude.

Con una carriera già costellata di successi e una visione artistica ben definita, Matteo Paggi si conferma una delle figure più promettenti della scena musicale contemporanea, capace di conquistare il pubblico con la sua poliedricità e il suo talento innato.

2 pensiero su “L’evoluzione del trombone nel jazz: Matteo Paggi, miglior nuovo talento del Top Jazz Referendum”
  1. Non capisco come faccia a dire che i premi non sono essenziali. Chiunque nel suo campo farebbe carte false per ottenere tali riconoscimenti. Forse sta cercando di essere umile, ma finisce per sembrare poco reale.

  2. Wow, Matteo Paggi è veramente un talento incredibile! Non vedo l’ora di ascoltare i suoi nuovi album e magari riuscire a vederlo in concerto. Che carriera brillante a soli 27 anni!

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