L’aprile del 2025 si presenterà con un dinamico fermento letterario, animato da diverse pubblicazioni anticipate da grande attesa. Da martedì 1 aprile, infatti, Fabio Genovesi fa il suo ritorno con “Mie magnifiche maestre” (Mondadori), un’opera in cui torna a immergersi nel territorio familiare della Versilia con il suo tipico stile narrativo. Genovesi ripercorre le vite delle donne della sua famiglia — madri, nonne, zie e amiche — figure non celebri per grandi imprese, ma che hanno comunque compiuto gesti importanti nella quotidianità dei loro percorsi, diventando le insegnanti di vita dell’autore.
Nello stesso giorno, Carlo Lucarelli riappare sugli scaffali con “Almeno tu” pubblicato da Einaudi, un thriller di vendetta che ruota attorno alla tragica perdita e al dubbio che si insinua nell’animo di un padre dopo la morte sospetta della figlia. La realtà si fa ancora più disturbante e intricata quando la giovane defunta gli suggerisce cosa intraprendere.
Sempre nel mese, Valerio Mieli con “Scelgo tutto” (La Nave di Teseo) esplora il potere delle decisioni personali. Qui, un giovane di nome Cosmo si trova a vivere due esistenze contemporaneamente, dando così vita a un intrigante racconto su crescita personale e la difficile arte di scegliere.
Tra le opere degne di nota, “Di fulmini e tempesta” di Chiara Polita (Marsilio) offre un omaggio al Neorealismo italiano, mentre Lisa Ridzén con “Quando le gru volano a sud” (Neri Pozza) importa in Italia il successo librario svedese, narrando il rapporto fra generazioni e il difficile addio tra padre e figlio.
A seguire, Sorj Chalandon in “Il mio traditore” (Guanda) esplora la delicata relazione tra politica, passione e tradimento nel contesto dell’Irlanda turbolenta, mentre Éric Reinhardt presenta con Fazi “Sarah, Susanne e lo scrittore”, un romanzo sulla fragilità umana e le intricate relazioni personali.
Dalla tradizione marocchina giunge “Il segreto delle api” di Zineb Mekouar (Nord), un racconto che fonde la fiaba alla riscoperta delle radici culturali locali. Sul fronte orientale, Murata Sayaka in “Vanishing World” (E/O) articola una visione alternativa del Giappone contemporaneo, mentre Tommaso Scotti in “Il segreto del vecchio signor Nakamura” (Longanesi) offre un noir che esplora i lati oscuri della metropoli giapponese.
Ciascuna di queste opere arricchisce una primavera letteraria vibrante e diversificata, che vede uomini e donne narrare di figure femminili e delle loro sfide, cariche di profondità e riflessione umana.