Il secondo volume della collana prodotta da Cong, dedicata ai lavori di Hugo Pratt realizzati negli anni ’60 per il Corriere dei Piccoli, è di recente uscita. Dopo la pubblicazione di “Ulisse” l’anno scorso, ora è la volta di “Simbad”. Le illustrazioni rimangono opera di Pratt, mentre i testi sono affidati a Fabrizio Paladini e Marco Steiner, già autori del primo volume della serie.
Chi ha qualche anno in più potrebbe ricordare un vecchio film con Douglas Fairbanks, dove il nome usato era “Sinbad il marinaio”. L’etimologia di “Simbad” resta incerta, ma è indiscutibile la presenza di questo personaggio nella raccolta del X secolo, “Le mille e una notte”. Questo titolo simboleggia, infatti, un’infinità di notti dedicate al racconto. Paladini e Steiner, nel loro adattamento, introducono una novità significativa rispetto all’opera originale degli anni ’60: la presenza della voce narrante di Shahrazad. Questa giovane decide di raccontare ogni notte una storia al re Shahriyar, un sovrano persiano deciso a vendicarsi della moglie infedele sopprimendo ciascuna delle spose dopo la loro prima notte insieme. I racconti di Shahrazad riescono a ritardare ogni volta la fatale esecuzione.
L’opera risulta una meraviglia sia per le immagini di Pratt con i colori di Patrizia Zanotti, sia per i testi affascinanti degli autori. “Simbad” si configura come un libro ricco di incanto e fascino, non solo per la tradizione da cui origina, ma anche per le emozioni che suscita nei lettori. In generale, la lettura durante la tarda adolescenza e prima età adulta serve a scoprire autori che si porteranno con sé per la vita. Tuttavia, le letture successive spesso consistono in conferme o approfondimenti. Paladini, Steiner e Pratt riescono a riportare indietro l’orologio, offrendo al lettore l’opportunità di riscoprire con innocenza un’opera letteraria, godendo dei piaceri della lettura e della bellezza visiva delle illustrazioni.
Il racconto di Shahrazad ricorda un’analoga figura italiana: Agatuzza Messia, citata da Giuseppe Pitrè nel suo lavoro sui racconti popolari siciliani. Pitrè, medico e studioso, raccoglieva storie nel corso delle visite mediche, anziché ricevere denaro in pagamento. Le oltre trecento fiabe da lui collezionate rappresentano la più vasta raccolta di folklore europeo, superando persino quelle dei Grimm.
Agatuzza Messia, da Palermo, si distinse come eccezionale narratrice, sebbene analfabeta. Pitrè la considerava una novellatrice esemplare. Frequente era per Pitrè rivolgersi a lei per arricchire la sua raccolta con nuove fiabe, riconoscendo il suo talento nel narrare con proprietà. Dalla Palermo dell’epoca e in particolare dal quartiere Borgo, provenne la maggior parte del materiale raccolto da Pitrè, che sapeva a chi rivolgersi fra le donne della comunità.
L’opera di Paladini e Steiner riesce a catturare questo spirito fiabesco, come facevano le narratrici popolane di un tempo. Mentre la storia e il diritto erano campi maschili, esercitati alla luce del giorno, il mondo del racconto fantastico apparteneva alle donne, realizzandosi attorno a un focolare, unendo narrazione e seduzione. Questo era il contesto in cui si ambientavano storie illustri come “Le mille e una notte” e i viaggi di Simbad. Così come per Agatuzza, ascoltare Shahrazad è un piacere che spinge a voler continuare ad ascoltare; il “Simbad” di Paladini e Steiner è un’opera dal fascino irresistibile.
ISBN: 9788894779622
Pagine: 112
Prezzo: € 18,00