Quest’anno ricorrono gli 80 anni dalla Liberazione del Paese da quel “male assoluto” che è stato il nazifascismo.
La libertà e la democrazia sono valori che hanno restituito dignità a tutti, grazie a coloro che hanno creduto e combattuto per realizzarli, pagando il prezzo più alto: quello della vita umana.
La Costituzione, altro grande frutto dei valori affermatisi dopo la fine della Seconda guerra mondiale, è stata la guida nella redazione delle leggi che regolano i rapporti democratici del Paese. Valori inestimabili, da tramandare e proteggere per le generazioni future.
La generazione di coloro che hanno contribuito alla lotta di Liberazione e che hanno portato avanti il “testimone” fino ai giorni nostri si sta lentamente esaurendo, ed è necessario lasciare questa “eredità in mani sicure”.
Chi riceve questo “testimone ereditario” deve vigilare ogni giorno affinché il sacrificio di tante vite umane non sia stato vano.
Il Presidente Mattarella, da Genova, ha ribadito con forza che i veri artefici della lotta di Liberazione sono stati i partigiani, insieme all’aiuto fondamentale degli Anglo-Americani, nel costruire un’Italia e un’Europa libere e democratiche.
Durante le manifestazioni che si sono svolte, si sono visti gruppi e movimenti provocatori, di dubbia provenienza, presenti solo per svilire la festa del 25 aprile, che da 80 anni celebra il nostro processo democratico.
Un passo avanti è stato fatto con la dichiarazione della destra: «I valori democratici, che il regime fascista aveva negato, da settantasette anni sono incisi nella Costituzione Repubblicana. La democrazia trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell’altro, contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica.»
Ma sarà vero o si tratta di opportunismo politico, visto che siamo a ridosso delle elezioni? Se si rilasciano dichiarazioni, poi la pratica mostrerà la verità. Tuttavia, ancora non si è assistito a una dichiarazione netta di antifascismo.
Con la situazione attuale, che sembra una “guerra mondiale a pezzi”, e che continua a produrre indifferenza, morte, distruzione e flussi migratori, emerge l’esigenza di schierarsi dalla parte giusta della storia, ricordando sempre l’articolo 11 della Costituzione, affinché il passato di morte e distruzione non si ripeta mai più.