L’approssimarsi del 2025, anno simbolico del Giubileo, segna una fase di trasformazione cruciale anche per la politica italiana. Con la mezza strada della legislatura ormai dietro l’angolo, si respira già l’aria delle prossime elezioni, in cui i leader politici rischieranno il tutto per tutto. Il centrodestra sembra partire in vantaggio, forte di una coesione interna che lascia spazio alla competizione solo fino al momento delle urne. Diversamente, il centrosinistra affronta costantemente la sfida di un’unità difficile da realizzare. Nel frattempo, ogni protagonista politico si concentra sulle proprie strategie in attesa del giudizio elettorale.

Giorgia Meloni si avvia verso il nuovo anno con un consolidato appoggio nei sondaggi, malgrado le critiche delle opposizioni e le tensioni tra alleati. Ha saputo mantenere buone relazioni con Ursula von der Leyen, beneficia delle simpatie di Elon Musk e Donald Trump, e lavora per bilanciare gli impegni tra la solidarietà atlantica e quella europea. Tuttavia, deve prepararsi a nuove idee, poiché l’ingresso nel secondo tempo della legislatura rappresenta una trappola per qualsiasi governo. Affronta questioni spinose come lo sviluppo economico poco soddisfacente, il traballante progetto di Autonomia differenziata e i toni aspri con la magistratura. Inoltre, pur non potendo umiliare gli alleati Salvini e Tajani, deve evitare di concedere loro troppa libertà di manovra.

Elly Schlein, invece, sta guadagnando terreno all’interno del proprio partito, ma difetta nella capacità di costruire alleanze durature, una debolezza che per ora la rende un’avversaria comoda per la Meloni. Matteo Salvini si trova a sopportare una sfida complessa, tra ambizioni per il Ponte sullo Stretto e il desiderio di riguadagnare il Viminale, entrambe speranze non così semplici da realizzare. Nonostante le tensioni interne alla Lega, nessun rivale sembra pronto a sfidarlo apertamente. Salvini continua a sostenere Donald Trump e a combattere battaglie legali nei confronti della magistratura, mentre cerca di recuperare parte dell’influenza di un tempo.

Antonio Tajani si conferma come pilastro del centro politico grazie al consolidamento di Forza Italia. È riuscito a mantenere la stabilità del partito anche dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, affermandosi come punto di riferimento per i moderati. Tuttavia, deve affrontare sfide che potrebbero includere la nascita di un’area centrista vicina alla sinistra e la concorrenza di Matteo Salvini, mantenendo un occhio vigile su Giorgia Meloni che mira a inglobare il centro.

Infine, il panorama politico potrebbe essere scosso da novità inaspettate, con nuove forze pronte a entrare in gioco. Nelle regioni, Elly Schlein ha riportato successi misti ma ha rafforzato il controllo sul partito, preparandosi a scegliere i candidati per le prossime elezioni. L’apertura al dialogo con il Movimento Cinque Stelle non è passata senza critiche, ma potrebbe delineare strategie future per Schlein.

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