Nelle recenti elezioni federali tedesche, le prime proiezioni hanno evidenziato una significativa sconfitta per i Liberali e per l’Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW), entrambi posizionati sotto la soglia di sbarramento necessaria per ottenere seggi nel Bundestag. Secondo i dati dell’emittente ARD, i Liberali avrebbero raccolto il 4,9% dei voti mentre la BSW si attesterebbe al 4,8%, percentuali che escluderebbero entrambi i partiti dal parlamento. Wolfgang Kubicki, vicepresidente del partito liberale e membro della coalizione uscente del governo Scholz, ha dichiarato che non ci sarà una possibilità di formare la coalizione “Giamaica” con Cdu, Verdi e Liberali, sottolineando il fallimento nel riconquistare la fiducia degli elettori tedeschi.
Il Partito Socialdemocratico (SPD) di Olaf Scholz ha subito una sonora sconfitta elettorale, con il cancelliere uscente che ha riconosciuto la vittoria del rivale Friedrich Merz della Cdu, definendo il risultato come “amaro”. Scholz ha ringraziato il suo partito per l’impegno profuso durante la campagna elettorale, rivendicando la sua responsabilità per l’esito negativo, che ha visto lo SPD fermarsi al 16% nelle proiezioni, un dato inferiore di tre punti rispetto alla destra estrema dell’AfD. Scholz ha ribadito il suo rifiuto di collaborare con l’AfD, escludendo qualsiasi coalizione con l’estrema destra, e ha incoraggiato gli altri partiti a mantenere la stessa posizione.
A Berlino, presso la sede della Cdu, Friedrich Merz ha celebrato la vittoria della sua coalizione (Cdu/Csu) considerandola storica, e ha espresso l’intenzione di formare un governo stabile il più rapidamente possibile. Ha sottolineato l’importanza di affrontare le sfide economiche e migratorie, esprimendo il bisogno di un governo capace di agire prontamente per garantire una governance affidabile in Germania.
Le proiezioni hanno collocato la Cdu al 29%, seguita dall’AfD al di sotto del 20%, con SPD, Verdi e Linke a seguire. L’adozione di una coalizione di governo dipenderà dai numeri definitivi, in cui i Liberali si trovano pericolosamente vicini al limite di sbarramento. Alice Weidel, leader dell’AfD, ha dichiarato la disponibilità del suo partito a entrare in un governo che rispecchi la volontà popolare, vantando il successo della propria campagna elettorale e l’incremento di consensi ottenuti.
Con la CDU di Merz alla guida e l’estrema destra che guadagna consenso, il panorama politico tedesco subisce un’importante trasformazione. È evidente che il futuro governo dovrà considerare l’influenza crescente di partiti minori e affrontare le complessità nella formazione di una coalizione stabile. La sfida posta da Scholz del “Brandmauer”, il muro contro l’AfD, resta a rischio, richiedendo coesione nei partiti tradizionali per mantenere un argine alle forze estremiste.