Attilio Fontana, presidente della Lombardia e storico esponente della Lega, ha espresso grande entusiasmo al congresso della Lega Lombarda che ha designato Massimiliano Romeo come nuovo segretario. Fontana ha lodato Romeo come una figura di grande abilità e lungimiranza, capace di guidare il partito attraverso le numerose sfide che si prospettano, sia all’interno che all’esterno della formazione politica. Tra i temi centrali, Fontana ha posto l’accento sulla necessità di focalizzarsi nuovamente sul Nord, un aspetto che pare essersi attenuato negli ultimi anni, nonostante rappresenti il cuore storico del partito.

Il presidente lombardo ha sottolineato quanto sia fondamentale considerare le problematiche del Nord come questioni di rilevanza nazionale piuttosto che mere dispute locali. Egli ha chiarito che un rallentamento nell’area settentrionale comporta conseguenze che si estendono a tutto il paese, insistendo sulla necessità di evitare che gli interessi regionali diventino motivo di preoccupazione per l’intera Italia. La differenza tra sostenitori e oppositori dell’Autonomia si risolve, per Fontana, nella comprensione delle ricadute nazionali delle questioni settentrionali.

Negli anni recenti, la Lega ha accentuato la sua connotazione nazionale sotto la leadership di Matteo Salvini, al punto da concentrarsi su simboli come il Ponte sullo Stretto di Messina. Tuttavia, per Fontana, questo non deve far perdere di vista le difficoltà del Nord. L’appello è a una maggiore attenzione da parte della segreteria nazionale alle problematiche di queste regioni, invocando un marcato cambio di passo.

Il presidente lombardo ha espresso preoccupazione per le recenti decisioni di multinazionali come Beko, che hanno licenziato centinaia di lavoratori, e per la crisi del settore automotive. Tali eventi sottolineano la necessità di un sistema più competitivo a livello europeo e globale per le imprese italiane. Gestire le risorse in maniera più autonoma, senza la lentezza burocratica di Roma, è per Fontana una priorità, fondamentale per il benessere economico dell’intero paese, non solo del Nord.

L’idea di un’Autonomia differenziata viene vista come parte della soluzione, ma solo se strutturata con intelligenza. Una soluzione debole non apporterebbe i benefici necessari. Fontana mette in guardia contro una narrativa che continua a creare divisioni tra Nord e Sud, enfatizzando che un Nord in crescita è vantaggioso per tutta l’Italia. Tutti devono remare nella medesima direzione per il progresso del paese.

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