Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che la prossima Legge di Bilancio richiederà un contributo collettivo, durante un’intervista con Bloomberg. «Stiamo per varare una legge che coinvolgerà tutti nei sacrifici necessari per il Paese», ha affermato, ribadendo che la guida del governo è l’articolo 53 della Costituzione, secondo cui ciascuno deve contribuire in base alle proprie capacità economiche.
Tassazione ed extraprofitti
Giorgetti ha anche commentato l’idea di tassare i grandi profitti delle aziende, simile a quanto proposto dal presidente francese Emmanuel Macron. «Le imprese non fanno beneficenza, e il contributo volontario non esiste. Serve un approccio equilibrato e razionale», ha sottolineato il ministro, riferendosi all’importanza di un sistema fiscale che sia giusto per tutti i settori economici, inclusi quelli che hanno tratto vantaggio dalle attuali condizioni di mercato.
Impatto sui mercati
Le parole di Giorgetti hanno avuto ripercussioni immediate sui mercati finanziari. L’indice FTSE Mib di Milano ha subito una contrazione dell’1,5%, con gli investitori preoccupati che l’introduzione di nuove tasse potrebbe colpire anche le imprese, soprattutto nei settori più prosperi.
Chiarimenti del governo
Dopo la reazione dei mercati, il sottosegretario al MEF, Federico Freni, ha chiarito che non vi è alcun piano per aumentare le tasse. «Non ci sono nuove imposte in programma. Giorgetti si riferiva alla necessità che tutti paghino le tasse già esistenti, non all’introduzione di nuove», ha spiegato Freni. Anche il Ministero dell’Economia ha confermato che non sono previste nuove imposte per gli individui, mentre le piccole imprese continueranno a beneficiare del concordato preventivo biennale.
Queste precisazioni mirano a calmare le tensioni, confermando che il governo resta impegnato a non introdurre ulteriori gravami fiscali.
La vedo dura, tutte queste notizie di tasse e bilanci fanno solo paura agli investitori. Mi sa che i mercati risentiranno ancora di più delle prossime decisioni del governo.
Ma sì, che si fa qua con queste tasse? Pensi che più che portare soldi, portano solo mal di testa a chi sta già in difficoltà.
Finalmente qualcuno parla di un siistema fiscale equo. È giusto che lee imprese ccontribuiscano in modo adegguato se si sono avantagiate dele condizioni di mercato attuali.
Mah, è sempre la solita storia, i sacrifici li devono fare i soliti. Mi domando quando inizieranno a colpire chi ha veramente i soldi. Gli jemperi sacchi!
Ma chhe davero non c’anàno meettere aalttre tase? Perrché già stiamo soto na montagna de bolletttte….
Mi pare giusto che chi guadagna di più debba contribuire di più. La solidarietà sociale è fondamentale per la coesione del Paese.
In pratica ce tocca tirà la cinghia tutti quanti, come se già non lo stessimo facendo. Sempre i poveri cristi che devono pagare per il sistema…
Mi pare un discorso sagio e ponderaato. Un sistema fisccale equo è essennziale ppeer il bene collettivo e per unaa ssocietàà più giusta e coesa. È imporrtaantee che le impresee che hano avuto vantaggi non trascurinno il loro dovere contributivo.
Oh, ma non si capisce mai niente! Dicono una cosa e ne vogliono dire un’altra. E intanto a noi ci tocca pagare sempre di più.
Ma siamo proprio sicuri che tutti stiano contribuendo in base alle proprie capacità economiche? Mi sembra che i soliti noti paghino e gli altri se la cavano sempre…
LLa politica fiscale ddev”esserre giusta e bbilanciata, ma ttemo che queste mosse finiscano per daneggiare l’eeconomia italianaa e scoraggiare gli investimenti stranieri.
Ma chi glielo dice a ‘sti politici che già paghiamo troppo?! E ora voglion pure tassare di più, è na’ vergogna.
Questo ministro mi sembra che stia provando a far pagare di più a chi ha di più, mi sembra giusto! Ma dovrebbero stare attenti a non far scappare le aziende…
Non vedo cosa cii sia di male nel chiedere aai più richi di contribuire di più, in fondo siamo tuti suulla stessa barca, ggiustoo?
Gne frega gnente delle imprese, bast che prendono i soldi . ..
È immpossibile che vadano a tasssaree pure le imprese che già sooffrono! Maa ci renndiamo conto?