Oggi, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sarà presente a Parigi per partecipare a un vertice straordinario organizzato dal presidente francese, Emmanuel Macron. Questo incontro è stato convocato per discutere le questioni legate alla situazione in Ucraina e per valutare la risposta dell’Unione Europea di fronte alle iniziative della Casa Bianca riguardanti un possibile negoziato con la Russia. L’incontro sembra escludere, nelle intenzioni, l’UE in un primo momento.
La decisione di convocare tale vertice ha suscitato diverse perplessità all’interno del governo italiano, soprattutto per il formato scelto da Macron. Alcuni Stati membri dell’UE, come la Finlandia e i Paesi baltici, sono stati esclusi, suscitando proteste informali. In questo contesto, Giorgia Meloni, insieme al suo staff, esprime dubbi sulla struttura del vertice europeo, criticando l’esclusione di alcuni paesi confinanti con la Russia e coinvolti finanziariamente e militarmente nel supporto a Kiev.
La premier italiana, pur confermando la sua partecipazione a Parigi, intende sollevare questi punti critici durante i colloqui. La decisione di includere rappresentanti dell’UE è vista come una mossa che può apparire troppo affrettata. Anche se le critiche mosse dagli Stati Uniti all’UE sulla gestione della crisi in Ucraina sono condivise in parte da Meloni, non approva il tono e l’approccio aggressivo adottato.
Meloni sottolinea che l’UE ha perso di vista i suoi obiettivi strategici e fondamentali, come indicato anche nel rapporto strategico di Mario Draghi. In questo contesto complesso, la diplomazia italiana si prefigge di evitare un disimpegno degli Stati Uniti dalla crisi ucraina e di garantire una strategia di dissuasione efficace nei negoziati.
Nelle comunicazioni precedenti, Meloni ha suggerito al presidente ucraino Zelensky di considerare un’estensione delle protezioni previste dall’articolo 5 del Trattato NATO a Kiev, senza necessariamente prevedere una presenza fissa di basi NATO sul suolo ucraino. Inoltre, propone una missione internazionale di pace che coinvolga paesi extraeuropei, come la Cina, qualora gli Stati Uniti si rifiutassero di parteciparvi, vedendo in ciò un forte deterrente.
Queste discussioni e i confronti odierni rappresentano un tassello importante per ridefinire la posizione e l’influenza dell’Europa nei negoziati internazionali, mentre si cerca di sviluppare un approccio coeso e strategico alle questioni geopolitiche in corso.