Secondo la testata giornalistica Politico, la figura che attualmente occupa la posizione di maggior rilievo nel continente europeo è la premier italiana Giorgia Meloni. La leader del partito Fratelli d’Italia ha scalzato personalità di peso come la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il leader russo Vladimir Putin, conquistando la vetta della classifica annuale per il 2025. Questo posizionamento rispecchia l’influenza di Meloni non solo nel panorama europeo ma anche oltre i suoi confini, e viene accompagnato da una riflessione sugli aspetti controversi della situazione interna italiana.
Politico evidenzia come il dominio di Meloni in Europa sia bilanciato da ciò che definisce un “regresso democratico” all’interno del suo Paese. Alla domanda su quale interlocutore contattare in Europa, la risposta sembra essere chiara: se si tratta di personalità influenti come Elon Musk, il suggerimento è di rivolgersi a Giorgia Meloni. Secondo la testata, la premier incarna l’essenza di un’epoca caratterizzata da radicalismi in crescita su entrambe le rive dell’Atlantico.
Meloni, che ha iniziato il suo percorso politico come attivista nel settore giovanile del Movimento Sociale Italiano, con radici nel neofascismo, è stato definito un protagonista chiave di un’ondata che spinge la politica europea verso l’estrema destra. Da quando è al potere, Meloni ha varato misure su temi come l’immigrazione e i diritti LGBTQ+ che un tempo avrebbero potuto suscitare reazioni critiche da Bruxelles. Oggi, tuttavia, le reazioni dei leader dell’UE spaziano spesso dall’indifferenza fino all’accettazione.
Il governo guidato da Meloni è descritto come uno dei più stabili della storia recente italiana. Arrivata al potere a Palazzo Chigi, ha gestito sapientemente la retorica anti-Unione Europea, evitando scontri con Bruxelles e posizionandosi come fiera sostenitrice dell’Ucraina in campo internazionale. Nonostante i detrattori, il suo approccio pragmatico ha colto di sorpresa molti osservatori.
Un aspetto curioso del suo mandato è l’adozione del titolo al maschile, “il presidente del Consiglio”, dimostrando un piglio deciso anche nel confronto con altri leader politici italiani. La mancanza di sfidanti rilevanti le ha consentito di emergere come una “figura forte”, capace di esercitare un’influenza considerevole, mentre il panorama politico europeo soffre della mancanza di leader centristi sufficientemente robusti.
Tuttavia, il resoconto di Politico non tralascia gli aspetti critici: la stabilità del governo Meloni nasconde preoccupanti segni di declino democratico, particolarmente nel contesto della libertà di espressione. Vengono sollevate preoccupazioni sull’uso dei tribunali per silenziare i critici e sull’attacco ai giudici che si sono opposti alle decisioni del governo, oltre a politiche dirette contro comunità come quella LGBTQ+.
L’atteggiamento dei leader europei, che sembrano distogliere lo sguardo dai problemi interni all’Italia, viene interpretato come una tacita accettazione in cambio di stabilità e cooperazione su questioni rilevanti per il blocco europeo.
Un esempio di controversia è il piano di Meloni per gestire l’immigrazione attraverso la detenzione di migranti in Albania, progetto che ha trovato opposizione legale in Italia. Questo scenario ha sollevato critiche ma non ha impedito ad alcuni leader europei di ammirare il “modello Meloni”.
In conclusione, mentre Meloni esercita la sua autorità principalmente sul piano nazionale, la questione aperta è se estenderà questa influenza a livello internazionale. Resta da vedere se continuerà a collaborare con le istituzioni europee e la NATO o se percorrerà nuovamente strade più radicali, sfidando il consenso esistente.
Non capisco come sia possibile che una figura come Meloni possa avere così tanto peso in Europa… Sembra che stiano ignorando le evidenti problematiche interne al nostro paese.
La politica internazionale può sembrare complessa e, talvolta, le priorità e le dinamiche interne di un paese possono non riflettersi immediatamente su scala europea. Meloni, come qualsiasi leader, viene valutata anche per la sua capacità di negoziare e costruire alleanze a livello europeo. Il suo peso in Europa può derivare da queste abilità e dalle posizioni che l’Italia occupa in questioni strategiche. Questo, tuttavia, non significa che le problematiche interne vengano ignorate a lungo termine; piuttosto, c’è spesso una distinzione tra le necessità politiche interne e quelle esterne.