Dopo la recente disfatta elettorale del fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, con l’annullamento del suo ruolo di garante, nascono nuove prospettive politiche e strategiche. Nonostante le avvisaglie di una sconfitta — Grillo stesso aveva preannunciato nel suo video di addio che si sarebbe ritirato per i due mandati — l’ala movimentista del movimento non si dà per vinta e vede in questa battaglia solo l’inizio di un conflitto più ampio.
L’espediente sarcastico non manca al fondatore, il quale sottolinea come Oz, un riferimento ironico, abbia ottenuto più consensi ora rispetto alle elezioni europee. L’agitazione attorno a Grillo non diminuisce; anzi, si mormora che egli stesso abbia passato le ore delle votazioni con serenità strategica, pianificando i prossimi passi a partire dal campanello delle 22, orario di chiusura dei seggi.
La mossa imminente potrebbe essere un viaggio a Roma, dove intende avviare un ricorso legale e preparare una comunicazione più incisiva, forse con un nuovo video. L’obiettivo sarebbe quello di dimostrare agli elettori che il Movimento 5 Stelle sotto la guida di Giuseppe Conte non è lo stesso che loro hanno sostenuto fino al 2022.
A livello legale, Grillo ha in mente di intraprendere due strade parallele: una sfida sulla proprietà del simbolo del movimento e un possibile azzeramento della votazione che ha visto Conte emergere come leader nel 2022. Il fondatore potrebbe non essere coinvolto personalmente in tutte le fasi, lasciando ad altri il compito di portare avanti alcune delle azioni legali.
Oltre agli aspetti legali e comunicativi, un’altra significativa componente della strategia di Grillo è un ritorno alle origini attraverso liste locali ispirate alla sua figura per le elezioni comunali e regionali. Questo tentativo mirerebbe a catturare voti che altrimenti andrebbero persi verso il Movimento 5 Stelle sotto la gestione attuale.
Parte della strategia include anche la possibilità di una terza votazione online per approvare il nuovo statuto del movimento, una votazione nella quale Grillo potrebbe chiedere un rinnovo dato che la figura del garante è ancora prevista nell’attuale statuto.
Gli ex sostenitori del Movimento 5 Stelle e gli attuali alleati di Grillo fremono per rilanciare una sorta di “Amici di Beppe Grillo 5.0”, in vista delle elezioni amministrative. Infine, resta da vedere quale mossa deciderà di fare Grillo, con i suoi critici e sostenitori che sanno bene quanto egli possa essere imprevedibile nell’arena politica.