I nazionalismi hanno portato guerre e distruzioni, soprattutto nel corso del Novecento. All’epoca non si conoscevano parole come democrazia, libertà, pace e voto universale, anche per le donne: termini che oggi rappresentano il rispetto della dignità umana.

Il potere delle nazioni era in mano a regnanti e dittatori, che soffocavano la volontà popolare e si servivano del “popolo ignorante” per condurre guerre di sopraffazione contro altri popoli: la legge del più forte.

Durante la Prima guerra mondiale ci furono 10 milioni di vittime – tra tedeschi, francesi, austro-ungarici, inglesi e italiani – secondo una stima ufficiosa che non comprende nemmeno i civili, ma che dà un’idea della dimensione globale della tragedia.

Con la Seconda guerra mondiale si è manifestato il male assoluto del nazi-fascismo, con distruzioni immani e circa 60 milioni di morti.

In Italia, nel contesto della Seconda guerra mondiale e in pieno regime fascista, gli oppositori venivano incarcerati o deportati al confino, considerati pericolosi per l’ordine pubblico e costretti a risiedere lontano dal proprio ambiente sociale.

Fu proprio nel confino di Ventotene, nel 1941, che si ritrovarono tre antifascisti:

  • Altiero Spinelli, militante comunista espulso dal partito;
  • Ernesto Rossi, politico, giornalista ed economista italiano che operava nel Partito d’Azione;
  • Eugenio Colorni, filosofo socialista di famiglia ebraica.

Di fronte agli orrori del nazi-fascismo, Spinelli e gli altri due confinati iniziarono a progettare un’organizzazione europea fondata su libertà, pace e democrazia.

I tre redassero il manifesto Per un’Europa libera e unita, più noto come Manifesto di Ventotene, considerato uno dei precursori del processo di integrazione europea.

Per servire questa convinzione, Spinelli non fondò un partito, ma un movimento trasversale alle forze politiche. L’obiettivo era contenere il monopolio del capitalismo, restaurando uno Stato protagonista attraverso un diritto pubblico in grado di regolare i rapporti tra le diverse componenti sociali.

Attraverso le riforme nei settori della scuola, della sanità, delle politiche abitative e alimentari, si doveva abolire la miseria come piaga sociale. Il tutto rapportato a un’Unione Europea federale, che lasciasse agli Stati membri un’autonomia sufficiente per sviluppare una vita politica ed economica secondo le caratteristiche dei vari popoli, garantendo però organi e strumenti per mantenere un ordine comune.

Dal dopoguerra in poi, l’avvento della CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio), della CEE (Comunità Economica Europea) e dell’euro come moneta unica hanno rappresentato importanti passi avanti verso la costruzione dell’Unione Europea.

Oggi, tuttavia, la destra conservatrice auspica un’Europa basata su Stati nazionali, con Francia e Germania come attori principali, favoriti dal riarmo grazie alla loro maggiore disponibilità economica.

Con l’avvento di Trump e Musk, si stanno profilando “guerre commerciali” che penalizzano soprattutto i piccoli Stati.

Alla luce della situazione mondiale attuale, l’Europa è ormai “maggiorenne”: è il momento di diventare davvero un’Europa unita, soprattutto dal punto di vista politico, realizzando quel sogno che il Manifesto di Ventotene aveva lanciato.

4 pensiero su “Il Manifesto di Ventotene”
  1. Ahhh secondo me, le guerre so solo una scusa per chi tiene il potere di fare i caxx loro, fregandosene dei morti e der male che portano…

    1. Capisco il tuo punto di vista, ed è vero che spesso i conflitti possono essere utilizzati per fini politici o economici da parte di chi è al potere. È importante rimanere critici e informati per comprendere le vere motivazioni dietro le azioni dei leader.

  2. Ma quindi sti nazionalismi, che guerra persa! Non l’abbiamo ancora capito che portano solo guai? Basta co sta roba.

    1. Sono completamente d’accordo con te. I nazionalismi spesso creano divisioni e conflitti piuttosto che unire le persone in uno spirito di collaborazione e progresso comune. Avremmo bisogno di più dialogo e comprensione reciproca per costruire un futuro migliore per tutti.

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