La creazione del Superbonus 110% in Italia aveva l’obiettivo di incentivare la ristrutturazione degli immobili in modo quasi gratuito, grazie a una detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute. Tuttavia, il meccanismo si è rivelato più complicato del previsto e ha creato un mercato complesso e problematico. Le spese potevano essere trasferite alle imprese edili, che avrebbero poi scambiato i crediti fiscali con delle banche per ottenere liquidità. Questo sistema promettente si è scontrato con un ostacolo imprevisto: l’enorme costo per lo Stato. Ciò ha portato il governo guidato da Giorgia Meloni a sospendere l’intero meccanismo, inclusa la cessione di questi crediti fiscali.
Questo blocco ha portato a una situazione di stallo per moltissime imprese edili, che si sono ritrovate con enormi somme di denaro “bloccate”. Mancando la liquidità necessaria, è diventato fondamentale cercare delle soluzioni alternative. In tale contesto, alcune società hanno visto un’opportunità: acquistare crediti superbonus deprezzati e trattarli come merce di scambio sul mercato finanziario tramite entità specializzate.
Questo contesto ha visto la nascita e il proliferare di società veicolo, conosciute come SPV (Special Purpose Vehicle). Il loro compito è quello di raccogliere i crediti fiscali “incagliati” che le imprese non possono più smaltire dalle banche tradizionali. Il processo di cartolarizzazione consente alle SPV di trasformare questi crediti in liquidità emettendo delle obbligazioni sul mercato, a volte applicando una commissione alle imprese.
La situazione è complessa e ha attratto figure variegate e talvolta inaspettate, da giovani studenti universitari a imprenditori dell’est Europa. Queste SPV hanno trovato un modo di operare e sopravvivere in un mercato ormai difficile, con partecipazioni che a volte superano miliardi di euro di crediti fiscali accumulati. Alcuni degli attori principali di questo fenomeno includono giovani imprenditori italiani come Francesco Edoardo Barzago, e figure dall’estero come Yulia Prokofyeva dalla Russia e Mihail Evlogiev dalla Bulgaria, che hanno utilizzato questa opportunità per generare profitto.
Nel contesto italiano, vari imprenditori hanno fondato SPV capaci di accumulare grandi quantità di crediti. Ad esempio, Alberto Garretto con la sua Icaro Spv, non solo ha siglato accordi per oltre un miliardo di euro di crediti, ma ha anche cercato di acquisire rami di grosse aziende come Cmc Ravenna.
Il risultato di queste manovre è la creazione di una catena di disagio economico che si estende dalle imprese fino ai cittadini, mentre il mercato tenta di assorbire e mitigare il duro impatto delle restrizioni governative sull’intero sistema del Superbonus. Tutto ciò evidenzia come un progetto nato con buone intenzioni abbia generato un mercato complesso, ricco di opportunità e rischi in egual misura.