Il governo italiano si mostra pronto a intervenire nel conflitto mediorientale, sostenendo la tregua con l’invio di una forza di pace simile a Unifil. Il fuoco verde a una potenziale partecipazione militare italiana in questo contesto è stato annunciato dal ministro degli esteri, Antonio Tajani, che ha sottolineato la necessità di rispettare le immunità internazionali, riferendosi al premier israeliano Benyamin Netanyahu e al mandato della Corte penale internazionale. Tajani ha affermato: «Le immunità esistono e devono essere osservate», assicurando che l’Italia non procederà ad alcun arresto se Netanyahu dovesse recarsi a Roma.

Il vicepremier Tajani ha inoltre discusso la possibile partecipazione italiana a una missione di pace, con l’obiettivo di mantenere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Ha dichiarato che l’Italia intende intensificare la sua presenza e il suo impegno nella regione, sostenendo la visione di due popoli con due Stati. Tajani si recherà in Israele e Palestina per sostenere questo processo di pacificazione e, se le Nazioni Unite proporranno una forza di pace sul modello di Unifil, l’Italia è pronta a partecipare.

In sintonia con queste dichiarazioni, la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso la sua approvazione per il recente accordo di tregua, considerandolo un’opportunità per ampliare significativamente l’assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza. Meloni ha evidenziato l’importanza del programma “Food for Gaza”, focalizzato su sicurezza alimentare e sanità, come esempio concreto dell’impegno italiano.

In un comunicato ufficiale, Palazzo Chigi ha ribadito la volontà dell’Italia di cooperare con partner europei e internazionali per stabilizzare Gaza e supportare la ricostruzione, promuovendo un processo politico volto a una pace stabile in Medio Oriente. La posizione italiana si basa sul principio dei due Stati, con l’obiettivo di raggiungere una coesistenza pacifica e sicura tra Israele e un futuro Stato di Palestina, delineata all’interno di confini condivisi.

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