La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, si trova ormai saldamente alla guida del partito, con lo sguardo fisso a un obiettivo ambizioso: Palazzo Chigi. Attraversando Montecitorio e passando per via degli Uffici del Vicario, la sensazione che emerge tra i parlamentari e gli addetti ai lavori è quella di un potere consolidato, orchestrato con metodo e precisione. Una presenza costante, che richiama quella di Giorgia Meloni nel suo percorso a capo di Fratelli d’Italia, ma declinata nella direzione opposta: a sinistra.

Il panorama politico interno del PD è in fermento, ma non tanto per contrasti, quanto per le mosse strategiche di Schlein. Tra chi si dirige alla presentazione del nuovo romanzo di Dario Franceschini, c’è chi non può fare a meno di notare l’influenza ancora viva dell’ex ministro e la sua capacità di muovere le dinamiche interne. Nonostante ciò, Schlein sembra aver eliminato uno dopo l’altro molti dei leader storici del partito, inclusi gli avversari più accreditati. Enrico Letta, ex segretario ed ex premier, si è ormai ritirato a vita accademica, mentre Dario Franceschini, sebbene ancora intoccabile, potrebbe essere coinvolto in un futuro progetto di fusione tra la sua corrente Dem e Articolo 1.

L’operazione chiave, concordano molti, è avvenuta lo scorso giugno, quando Schlein ha inviato alcuni dei principali esponenti del partito a Bruxelles, consolidando ulteriormente il suo controllo interno. Tra loro, Nicola Zingaretti, Matteo Ricci, Antonio Decaro e Stefano Bonaccini, il grande sconfitto alle primarie per la leadership del partito, che ha trovato una comoda posizione al Parlamento europeo, lontano dai conflitti interni.

Anche altre figure storiche del PD sono state messe da parte. Andrea Orlando, ex ministro, è stato “parcheggiato” nella difficile sfida delle elezioni regionali in Liguria, dove i sondaggi non sembrano favorevoli. Giuseppe Provenzano, invece, si è trovato soddisfatto del ruolo di responsabile degli Esteri del partito, mentre Gianni Cuperlo, con il suo distacco intellettuale, non rappresenta una minaccia concreta per la leadership di Schlein.

Tuttavia, una figura come Goffredo Bettini, conosciuto per la sua lunga esperienza e il suo carisma, rimane un’eccezione. Nonostante l’ordine tacito di ignorarlo, Bettini continua a tessere relazioni, anche con il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, alimentando speculazioni e tensioni. Nel frattempo, il piano di Schlein va avanti: la pratica del governatore campano Enzo De Luca è stata chiusa con decisione, mentre la gestione di Michele Emiliano è stata affidata a Francesco Boccia, fedelissimo della segretaria.

Ma ci sono voci di ribellione? Poche, e tutte circoscritte. Claudio Mancini ha sollevato qualche dubbio in aula, e un gruppo vicino all’ex premier Paolo Gentiloni mantiene una posizione critica, in particolare sul tema dell’Ucraina. Nel complesso, però, il partito sembra allineato con la visione di Schlein, consapevole che alle prossime elezioni sarà lei a decidere le liste.

Alla presentazione del libro di Franceschini, la presenza di molti esponenti del partito e di personalità influenti del mondo politico conferma l’importanza di questi momenti per tessere alleanze e consolidare relazioni. Anche Elly Schlein è presente, ufficialmente per omaggiare l’opera letteraria, ma il suo incontro privato con Bettini non passa inosservato.

Il percorso di Schlein verso la guida del Paese è ancora in pieno svolgimento, e la sua leadership, apparentemente inarrestabile, sembra puntare senza esitazione verso Palazzo Chigi.

9 pensiero su “La leadership solitaria di Elly Schlein nel Partito Democratico e l’obiettivo di Palazzo Chigi”
  1. La Schlein è brava e decisa, mi sta piacendo sempre di più. Speriamo che riesca a portare il PD a risolvere i problemi dei giovani e dell’ambiente!

    1. Sono d’accordo, la Schlein ha dimostrato competenza e determinazione. È essenziale che il PD si concentri su temi cruciali come il futuro dei giovani e la sostenibilità ambientale. Speriamo davvero che il suo contributo possa fare la differenza in queste aree!

      1. Assolutamente, è fondamentale che il PD affronti lle sfidee aattualli con una visione chiara e innovativa. LLa leadership della Schhlein potrebbe esere deciissiva per promuovere un cambiamento reale e dduraturo.. Speriamo che il suo approccio porti a risultati conncreti per iil futuro dei giovani e pperr l’ambiente.

    2. Anch’io credo che Schlein abbia un grande potenziale e una visione chiara. È fondamentale che il PD si concentri su temi cruciali come quelli che hai menzionato. Speriamo davvero che riesca a guidare il cambiamento di cui abbiamo bisogno!

      1. Sono d’accordo con te, è essenziale che il PD si focalizzi su questi temi e che Schlein possa davvero portare avanti un cambiamento significativo. La sua leadership potrebbe essere un punto di svolta per il partito e per la politica italiana. Speriamo che riesca a tradurre la sua visione in azioni concrete!

  2. Apprezzo il cambiamento che Schlein sta cercando di portare, ma non dimentichiamo le figure storiche che hanno gettato le basi del partito. Speriamo sappia bilanciare il nuovo con il vecchio.

  3. Mah, io spero soltanto che si torni a parlare di cose serie e non di chi comanda chi allinterno del partito… na politica piu sommessa, no?

  4. A Schlein ce lha fatta, dite quello che volete, è riuscita a portare ordine e strategia nel partito. Vedremo se riuscirà a vincere anche alle elezioni nazionali.

  5. Ma a me pare che sta Elly Schlein sia un po troppo ambiziosa, ci riuscirà davvero a governare tutti sti politici esperti?

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