In un clima politico teso, i vertici della Lega annunciano il rinnovo della candidatura di un loro esponente nel tentativo di contrastare le ambizioni di Fratelli d’Italia e della premier Giorgia Meloni, che aspirano a proporre un loro candidato. Durante una riunione a Roma del Consiglio federale, massimo organo della Lega, è stata ribadita la compatibilità di intenti tra il vicepremier Matteo Salvini, il governatore del Veneto Luca Zaia e tutti i membri del Consiglio stesso. Il Veneto è stato descritto come un esempio virtuoso di amministrazione pubblica, riconosciuto a livello sia nazionale che internazionale, e pertanto, per i leghisti, non c’è ragione di cambiare una squadra vincente.

Il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, al termine del vertice, ha confermato l’appoggio a Zaia, rispondendo con un deciso “Assolutamente sì”. A coloro che si interrogavano sulla possibilità di trovare un accordo con gli alleati, Giorgetti ha risposto fiducioso: “Ma sì, si trova…”.

Le tensioni tra Lega e Fratelli d’Italia sono aumentate recentemente, soprattutto dopo le dichiarazioni della premier Meloni, che ha suggerito di considerare un candidato veneto di FdI per le prossime elezioni regionali. Questo scenario mette ulteriormente in difficoltà la Lega, che si trova a dover difendere la propria posizione nella regione.

Durante l’incontro a Montecitorio, i rappresentanti della Lega hanno inoltre manifestato il loro sostegno all’elezione diretta dei presidenti di Provincia, specificando la volontà di attuare tale cambiamento in Sicilia già a partire dalla prossima primavera. Tale modifica è in linea con il programma elettorale del presidente Renato Schifani ed è finalizzata a migliorare la manutenzione delle scuole e delle strade nell’isola.

Per raggiungere questi obiettivi, la Lega presenterà un emendamento alla Camera mirato a rafforzare il coordinamento tra i vari livelli governativi, in modo da affrontare efficacemente le molteplici emergenze in Sicilia. La decisione ora spetta al Parlamento, a cui spetta il compito di approvare le necessarie modifiche statutarie.

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