Oggi pomeriggio si terrà un incontro al vertice all’Eliseo, convocato dal presidente francese Emmanuel Macron. L’evento riunisce alcuni tra i più influenti leader europei in un contesto di “riunione informale.” Questo appuntamento nasce dalla necessità percepita da Macron di rispondere prontamente alle complesse dinamiche geopolitiche in corso, in particolare riguardo alla situazione in Ucraina e alle recenti dichiarazioni da parte degli Stati Uniti.
Gli sviluppi più recenti sottolineano l’urgenza di tale vertice: una telefonata tra gli ex presidenti Donald Trump e Vladimir Putin, le critiche acerbe di JD Vance all’Europa, e l’imminente avvio delle negoziazioni tra Stati Uniti e Russia in Arabia Saudita senza un coinvolgimento europeo diretto. Tali eventi mettono in risalto l’Europa, ponendola di fronte alla necessità di definire una posizione coesa e autonoma senza poter contare in modo esclusivo sul sostegno degli Stati Uniti.
Partecipano alla riunione i capi di governo di diversi Paesi UE come l’italiana Giorgia Meloni, il tedesco Olaf Scholz, il polacco Donald Tusk, lo spagnolo Pedro Sanchez, l’olandese Dick Schoof, la danese Mette Frederiksen, nonché il presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo António Costa, il premier britannico Keir Starmer e il segretario della NATO Mark Rutte. Questo gruppo ristretto è stato convocato con l’idea di portare avanti lavori che potranno successivamente estendersi ad altri formati, coinvolgendo tutti gli attori interessati alla sicurezza in Europa.
La scelta di bypassare le tradizionali concertazioni di Bruxelles e agire con rapidità riflette l’intenzione di Macron di sottolineare la necessità di una maggiore autonomia strategica europea, un tema che egli promuove da tempo. Infatti, già nel 2019 aveva criticato la NATO descrivendola in uno stato di “morte cerebrale” a causa del minore impegno americano.
La presenza del britannico Keir Starmer è significativa, poiché il Regno Unito sembra rafforzare i suoi legami con l’Europa e considera un aumento delle spese militari. Alcuni degli argomenti in discussione a Parigi includeranno come l’Europa potrebbe garantire un eventuale cessate il fuoco in Ucraina, compresa l’ipotesi di una missione di peacekeeping, oltre alla questione cruciale del rafforzamento dei contributi di difesa da parte dei Paesi UE.
Tutta l’Europa è chiamata a rispondere a questi cambiamenti, consapevole che il ritorno delle vecchie certezze sembra sempre più improbabile.