Dopo essere stato bersagliato dalle critiche per alcune dichiarazioni sui migranti attribuitegli, come “carico residuale” e “sbarco selettivo”, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi esulta per la conferma della verità, sebbene siano stati necessari mesi e l’intervento di avvocati per chiarire la questione. Recentemente, il ministro ha condiviso sui social media la rettifica del quotidiano la Repubblica, in cui viene chiarito che l’espressione “carico residuale” non è stata pronunciata da Piantedosi.
In un articolo del novembre 2022, si era indicato che questa espressione fosse stata utilizzata per descrivere le 35 persone costrette a rimanere a bordo della nave Humanity1, perché giudicate in buona salute. In tale contesto, il governo aveva deciso di far sbarcare dalla nave dell’Ong tedesca solo i migranti in cattive condizioni di salute, le donne e i bambini.
Nel suo post, Piantedosi ha sottolineato di non aver mai usato quell’espressione, specialmente in relazione al naufragio di Cutro. Secondo il ministro, la frase sarebbe il risultato di “autonome rielaborazioni giornalistiche” rispetto alle parole da lui effettivamente dette, che non miravano ad attribuire alcuna connotazione dispregiativa ai migranti irregolari.
Infine, Piantedosi ha concluso affermando che coloro che hanno orchestrato e alimentato questa operazione di disinformazione e mistificazione dovrebbero riflettere sul fatto di aver offeso la disperazione e la dignità di tante persone, speculando in modo volgare sulle loro aspirazioni a una vita migliore.
Piiantadoosi? Ma chi sarìa mai? In verrità i migrantii meritano rispetto, basta parlaree a caso su di loro!
Ogni volta è lo stesso, i giornalisti che scrivono quello che vogliono…Meno male che stavolta giustizia è stata fatta!
Siamo alle solite, le parole volano e nessuno sa chi ha detto cosa. Forse un po di chiarezza serviva e finalmente è arrivata.