La scritta “Luigi Mangione libero” è apparsa sui muri dei bagni di Palazzo Nuovo, uno degli edifici universitari situati a Torino. Il messaggio, accompagnato da un simbolo rappresentante la falce e il martello con una stella a cinque punte, fa riferimento al 26enne arrestato negli Stati Uniti con l’accusa di aver assassinato Brian Thompson, Ceo di Unite Healthcare, a New York. Il luogo è stato il punto di ritrovo per numerosi studenti che hanno dato il via a una manifestazione per le strade di Torino.
Il senatore Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ha espresso piena solidarietà alle forze di polizia, ferite durante gli scontri con manifestanti appartenenti ai centri sociali. Secondo Gasparri, la risposta adeguata a questi episodi di violenza è l’immediata approvazione del disegno di legge sulla sicurezza.
Anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha condannato gli episodi di vandalismo e violenza avvenuti durante la manifestazione. Lo Russo ha sottolineato che questi atti non hanno nulla a che vedere con il diritto di manifestare pacificamente. Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, si è unito alla condanna, esprimendo solidarietà alle forze dell’ordine coinvolte.
Durante il corteo, la polizia ha identificato due persone, in seguito rilasciate, per gli scontri avvenuti presso il Politecnico. Numerosi manifestanti si sono diretti verso gli studi Rai di via Verdi, danneggiando una grata.
Augusta Montaruli, della Camera di Fratelli d’Italia, ha richiamato l’attenzione sul fatto che Torino è spesso teatro di violenze durante le manifestazioni, evidenziando la presenza di gruppi estremisti che mirano a destabilizzare le istituzioni.
Nonostante le tensioni, le lezioni al Politecnico non sono state interrotte. Gli scontri si sono manifestati anche ai cancelli delle Officine Grandi Riparazioni (Ogr), con l’obiettivo di contestare la società Leonardo, attiva nei settori della difesa e dell’aerospazio.
Il corteo, composto da circa trecento persone, è partito da Piazza XVIII Dicembre. Gli studenti protestano contro la guerra e sostengono il diritto all’istruzione pubblica, con un percorso che non era stato comunicato precedentemente all’autorità.