Dopo un periodo di blocco durato diversi mesi, sono stati finalmente eletti i quattro nuovi giudici che mancavano per completare la Corte Costituzionale in una sessione congiunta alla Camera dei Deputati, giovedì 13 febbraio. Tra i selezionati spiccano personalità di rilievo nel panorama giuridico italiano.
Maria Alessandra Sandulli è emersa tra i candidati tecnici, vincendo non solo una disputa di prestigio ma anche una sfida interna alla famiglia. All’inizio, infatti, si era considerata per il ruolo Gabriella Palmieri Sandulli, coniuge del fratello di Alessandra e avvocata generale dello Stato. Tuttavia, è stata Alessandra, napoletana di 68 anni, a succedere al ruolo familiare del presidente emerito della Corte Costituzionale, Aldo Sandulli. Con una carriera accademica significativa, insegna diritto amministrativo all’Università Roma Tre, presiede l’Associazione italiana dei professori di diritto amministrativo ed è l’unica donna tra i nuovi giudici della Consulta.
Il partito di Forza Italia, dopo contrasti interni, ha scelto Roberto Cassinelli, 69 anni, avvocato ed ex deputato. La sua carriera politica comincia nel lontano 1994 tra le file di Forza Italia e successivamente nel Pdl, per ritornare poi a Forza Italia. Nonostante una mancata elezione nelle recenti tornate politiche, Cassinelli ha lasciato il segno con il suo operato in commissione giustizia e attraverso iniziative legislative rilevanti, come la riforma dell’ordinamento forense e la legge che rende ufficiale l’Inno di Mameli.
Francesco Saverio Marini rappresenta una scelta del partito di Giorgia Meloni, che lo ha voluto come consigliere a Palazzo Chigi. Avvocato cassazionista e docente di istituzioni di diritto pubblico all’Università di Tor Vergata, è stato incaricato di redigere il testo sul premierato. Il Palazzo della Consulta non è un luogo estraneo per lui: suo padre, Annibale Marini, fu presidente della Corte tra il 2005 e il 2006.
Massimo Luciani, docente emerito di istituzioni di diritto pubblico a La Sapienza, ha avuto l’appoggio del PD, con sostegno anche da Avs e M5s. Con i suoi 72 anni, Luciani ha ricoperto il ruolo di presidente dell’Associazione italiana Costituzionalisti e fa parte degli Accademici dei Lincei, presiedendo la Commissione bioetica. Tra i suoi incarichi più recenti, vi è la presidenza della Commissione per la riforma dell’ordinamento giudiziario affidatogli dalla ministra Cartabia.
La nomina di questi quattro giudici segna l’inizio di una nuova era per la Corte Costituzionale, che torna a operare con il suo plenum completo dopo un lungo periodo di attesi e rinvii.