Nell’aula del Senato, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha preso la parola due volte durante la discussione generale e per la dichiarazione di voto. Tuttavia, ha evitato di menzionare una norma che sembra essere stata redatta apposta per lui. In un momento di sfogo presso la buvette, Renzi ha espresso il suo disappunto definendo la situazione come “una cosa sovietica in salsa sudamericana”, tutto questo nonostante il suo partito rappresenti il 2% dell’elettorato. Ha lamentato l’incapacità della sinistra nel comprendere la gravità di quanto accaduto. Nonostante il suo evidente disappunto, Renzi ha minimizzato la questione suggerendo che la norma è incostituzionale e quindi verrà abrogata. Ridendo, ha poi aggiunto che probabilmente basterebbe fatturare tramite società europee per aggirare il problema.

Nel corso della giornata si è avvicinato a lui Massimiliano Romeo, che ha scherzosamente suggerito a Renzi di “farsi uno champagnino”. A questo, Renzi ha risposto facendo un riferimento scherzoso all’influencer Filippo Champagne, fratello di Romeo. Il capogruppo leghista ha tenuto a sottolineare che la norma controversa non è stata voluta dalla loro parte. A detta di Renzi, la norma potrebbe essere stata voluta da Giorgia Meloni, forse irritata da precedenti denunce o dal fatto che Renzi ora si è ufficialmente schierato con il centrosinistra. Insomma, secondo Renzi, Meloni ha un atteggiamento ambivalente nei suoi confronti, mentre Berlusconi, in passato, almeno faceva norme per sé stesso, e non contro altri.

Al termine della seduta, Renzi ha brindato al Natale con diversi parlamentari, interpretando questa norma come una dimostrazione di quanto Italia Viva sia ancora considerata una forza capace di destabilizzare. Qualche curioso gli ha chiesto se prevedesse di recarsi ancora a Riad, e Renzi ha risposto con cinismo, apprezzando quel Paese per l’assenza di un Parlamento. In un momento di leggerezza, Renzi ha ricordato un episodio passato in cui la Merkel gli fece gli auguri di compleanno, avvicinandosi ai suoi prossimi 50 anni che considera traumatici.

Nella discussione in aula, Renzi ha evitato di menzionare il regolamento che lo riguarda, concentrandosi su temi strettamente politici come la crisi siriana, le divergenze nella maggioranza riguardo la Commissione Europea, e la posizione dell’Italia sul Mercosur. Ha esemplificato la difficoltà del governo Meloni nel fare autocritica, paragonando la premier al personaggio Fonzie, noto per non riuscire a chiedere scusa. Infine, la proposta di Renzi di legare gli stipendi parlamentari alla presenza effettiva in aula continua a far discutere.

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