Nel contesto del cinquantesimo compleanno dell’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, celebrato al teatro Cartiere Carrara di Firenze, un vivace discorso politico ha avuto luogo. Renzi non ha risparmiato critiche alla premier Giorgia Meloni, accusandola di aver orchestrato una norma ad personam contro di lui. “Cara Giorgia, non ci metti a cuccia. Non sei la più forte. Sei riuscita solo a creare un canile in Albania”, ha dichiarato l’ex premier di fronte a un pubblico di 2000 persone composto da membri del partito, sostenitori e amici. Tra gli spettatori, erano presenti anche la sua famiglia, inclusa la moglie Agnese, che ha recitato un discorso emozionante di ringraziamento.

Renzi ha ricevuto dai colleghi di Italia Viva un’affettatrice Berkel rossa, simbolo del suo ingresso nella “fase dell’affettatrice” dopo aver terminato la sua “fase zen”. Tra i regali, un’elegante selezione di prosciutti di Parma, una maglietta commemorativa e un album con fotografie significative accompagnate dai versi del poeta Franco Arminio.

L’evento si è svolto in un clima casual, con Renzi vestito con camicia a righe e pantaloni bianchi. Ha aperto il suo discorso con un’ora di ritardo, aspettando i membri del partito e i giornalisti bloccati a Milano. Il suo intervento ha toccato vari temi, dalla sua esperienza come boy scout fino agli anni a Palazzo Chigi. Renzi ha evocato eventi storici e riflessioni sul futuro, come la guerra in Ucraina e le possibili conseguenze ambientali in Groenlandia e Panama.

Il politico ha promesso di lavorare per i prossimi due anni alla formazione di un nuovo centro politico e ha lanciato una frecciata alla sorella di Meloni, sottolineando la fine della sua “fase zen”. Inoltre, ha annunciato l’intenzione di tornare in campo politico con maggiore incisività e di pubblicare un nuovo libro intitolato “L’influencer”.

La celebrazione si è estesa fino a Viareggio, presso il Grand Hotel Principe Di Piemonte, dove 260 invitati hanno partecipato a una serata animata dalla musica di “Anema e core”, alla presenza di noti esponenti del precedente governo Renzi. Mancava Carlo Calenda, la cui assenza è stata oggetto di battute. La festa si è conclusa con una cena stellare guidata dallo chef Giuseppe Mancino.

Alla fine, Renzi si è congedato con toni di sfida, implicitamente ribadendo la sua volontà di continuare a giocare un ruolo importante nel panorama politico italiano.

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