Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha espresso il suo sostegno al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante una visita a Genova. Salvini ha elogiato Trump per la sua capacità di apportare cambiamenti significativi in un breve lasso di tempo e ha risposto alle critiche di Marina Berlusconi, che si era mostrata preoccupata per l’approccio politico del nuovo presidente americano. Secondo Salvini, chi critica Trump “rosica o non capisce”, evidenziando invece i meriti di Trump nel gestire le dinamiche internazionali, tanto da meritare un Nobel per la pace se riuscirà a mettere al tavolo figure come Putin e Zelensky.

Marina Berlusconi, presidente di Fininvest, in una recente intervista, aveva sottolineato i timori legati alla politica di pressione continua che Trump potrebbe esercitare sugli altri Paesi. Tali preoccupazioni riguardano anche le scelte economiche di Trump, per esempio, la riduzione dell’applicazione del Foreign Corrupt Practices Act, con un possibile impatto sull’impegno delle autorità statunitensi nei confronti della lotta alla corruzione internazionale.

Salvini, tuttavia, ha una visione diametralmente opposta, considerandolo un “salvatore” capace di risolvere problematiche complesse come la guerra in Ucraina. Il leader della Lega ha colto anche l’opportunità per esprimere ottimismo verso un cambiamento politico in Europa, citando le elezioni tedesche imminenti e auspicando una svolta simile anche in Austria.

Durante il suo sopralluogo a Genova, Salvini ha dato aggiornamenti sul progetto del Nodo di Genova, ribadendo l’importanza della sicurezza sul lavoro e accennando a possibili ritardi dovuti a fattori come il caro energia e i conflitti in corso. Inoltre, ha confermato l’intenzione di avviare i lavori del ponte sullo Stretto entro il 2027 e ha sollecitato l’approvazione di una legge nazionale sul fine vita, per evitare la frammentazione normativa regionale.

Salvini ha sottolineato infine che il diritto di scelta sul fine vita spetta ai cittadini, non allo Stato, evidenziando l’importanza di un sistema di assistenza che rispetti le volontà individuali, senza imporre sofferenze non volute.

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