L’eventualità di un ritorno di Matteo Salvini al Ministero dell’Interno è riemersa dopo l’assoluzione nel processo Open Arms. Tale prospettiva, che sembrava risolta dopo il recente incontro con la premier Giorgia Meloni, è stata nuovamente discussa dal leader della Lega di fronte ai cronisti al Senato. Salvini ha ribadito che “un ritorno al Viminale nel 2025 è nelle mani del buon Dio”, sottolineando il suo passato da Ministro dell’Interno e l’efficacia che reputa di aver dimostrato in tale ruolo.

Con l’assoluzione che elimina le obiezioni della sinistra sulla sua capacità di gestire l’immigrazione e la sicurezza, Salvini riesamina la possibilità di rivestire il ruolo che lo ha segnato profondamente, riconoscendo l’importanza di occuparsi della sicurezza dei cittadini italiani. Tuttavia, nonostante la sua stima per il Ministro dell’Interno attuale, Matteo Piantedosi, resta il fatto che qualunque discussione in merito prevede il coinvolgimento di Meloni.

Ad ogni modo, dal partito di Meloni giunge un altolà deciso: Giovanbattista Fazzolari, fidato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, è chiaro nel sottolineare che un eventuale rimpasto non rientra nei piani e il tema non è mai stato affrontato ufficialmente. Salvini stesso ha poi chiarito che non si tratterebbe di un semplice cambio di poltrone, ribadendo la soddisfazione e stabilità del governo attuale fino al 2027. Ricorda con orgoglio quei giorni passati al Viminale, ma manifesta il suo attuale impegno nel Ministero delle Infrastrutture.

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