Nelle redazioni giornalistiche è un fenomeno frequente che vengano attivati automatismi radicati e inveterati. Forse si tratta di pigrizia, o forse è semplicemente l’abitudine a certi rituali consolidati. Comunque sia, è evidente che nell’inviare alla tribuna stampa di Montecitorio la consueta pattuglia di cronisti preparati, spesso giovani di talento, si sia commesso un errore. Per narrare l’ultimo spettacolo di Daniela Santanchè, infatti, ci sarebbe stato bisogno di medium. Figure in grado di interpretare i pensieri celati nella mente della ministra, difesi con una forza notevole. Daniela: perché non ti dimetti? Daniela: quali segreti detieni che ci sfuggono? Daniela: soprattutto, perché non temi la tua premier?

Osservando dalla tribuna con attenzione verso l’emiciclo e i banchi del governo, si colgono volti e situazioni interessanti: tuttavia, nessuno riesce a rispondere ai quesiti brucianti che da settimane risuonano nei salotti del potere, nei talk show televisivi, sui siti giornalistici e sui social media. Si assiste impotenti alla discussione della mozione che ambisce a sfiduciare Santanchè, donna di 63 anni che pare sia stata ieri quando discendeva da Palazzo Grazioli, la guardia scelta berlusconiana in fila indiana.

Quando si guarda alle dinamiche interne, appare chiaro che Giorgia Meloni e Daniela Santanchè sembrano sempre più distanti. Si vocifera che la premier non incontri la ministra dallo scorso 17 gennaio, cercando di evitarla, manifestando un profondo fastidio. Gli analisti fioriscono di ipotesi, molteplici e tutte plausibili. Ciononostante, Giorgia Meloni attende che sia Santanchè a farsi da parte. La tenuta del governo, per quanto riguarda Santanchè, sembra essere influenzata dalla protezione che Ignazio La Russa le concede, complicando il quadro politico.

Durante la seduta alla Camera, solo tredici dei 117 deputati di Fratelli d’Italia erano presenti, illustrando in modo plastico la solitudine della ministra. I banchi della Lega risultavano deserti, un’assenza condivisa da Forza Italia. Daniela Santanchè è stata accompagnata da pochi, fra cui la viceministra leghista Vannia Gava e i Fratelli ministri Nello Musumeci e Luca Ciriani. Al termine della discussione, alla buvette i due ministri venivano avvicinati e interrogati sulla loro decisione di sostenere la collega. Musumeci, in particolare, ha dichiarato di essersi recato lì di sua spontanea volontà.

Nel contesto attuale, ove il gossip si intreccia a trame più intricate, il destino politico della Santanchè resta sospeso, in un equilibrio precario fra accuse giudiziarie e giochi di potere interni alla maggioranza. Ela difficoltà della ministra sembra trovare eco anche nei momenti di pausa alla buvette della Camera, dove alcuni membri del suo partito esprimono aperta perplessità sulla sua ascesa nelle fila dei Fratelli d’Italia. Il racconto di questa vicenda si dipana in un clima carico di tensioni e interrogativi rimasti ancora senza risposta.

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