L’avvio della discussione sulla manovra economica in Aula è stato posticipato. Giuseppe Mangialavori, presidente della commissione Bilancio della Camera, ha annunciato che i lavori saranno ripresi lunedì, mentre oggi la seduta verrà riaperta solo per consentire la presentazione degli emendamenti del governo. A seguito della decisione, sarà comunicata alla presidenza della Camera la proroga dei lavori. L’inizio del dibattito in Aula sulla manovra, originariamente previsto per lunedì, verrà ora stabilito da una conferenza dei capigruppo.
Nel frattempo, la tensione è alta in commissione Bilancio, poiché le opposizioni si sono mostrate insoddisfatte per i ritardi accumulati. Nonostante le rassicurazioni, gli emendamenti del governo e le relative relazioni non sono stati ancora depositati. Marco Grimaldi, capogruppo di Avs in Commissione, ha manifestato il desiderio di vedere il Ministro dell’economia Giorgetti in Aula per presentare una nuova legge di bilancio.
Il lavoro di revisione della manovra è in fase di stallo, con le opposizioni che criticano fortemente il governo per la mancata presentazione degli emendamenti attesi. Chiara Braga, capogruppo del Pd, ha espresso il suo disappunto, affermando che l’assenza di emendamenti potrebbe compromettere la fiducia del governo. La relatrice Ylenja Lucaselli, di FdI, ha spiegato che ulteriori spiegazioni saranno fornite una volta effettuato il deposito finale, per permettere un dibattito lunedì.
Un emendamento alla manovra propone aumenti salariai per 17 membri tecnici del governo non parlamentari. Questi incrementi prevedono un’equiparazione delle remunerazioni con i colleghi eletti alla Camera o al Senato, richiedendo circa 1,3 milioni di euro lordi annuali a partire dal 2025. I ministri, per ora, ricevono un’indennità di circa 5mila euro e spese forfettarie di 3.500 euro. A queste si aggiungono diarie e rimborsi, portando l’incremento mensile a 7.193 euro.
La proposta delle opposizioni relativa al congedo paritario è stata respinta in commissione Bilancio. Marco Furfaro del PD ha criticato l’attuale governo per aver ignorato misure a supporto delle famiglie. La proposta mirava ad introdurre un congedo di 5 mesi al 100% per entrambi i genitori, ma è stata bocciata. Chiara Braga, altro esponente Dem, ha sottolineato l’importanza del sostegno al congedo obbligatorio per madri e padri, evidenziando che ciò contribuirebbe sia alla crescita del Pil sia alla riduzione del divario di genere.
Infine, un altro emendamento prevede lo stanziamento di circa 5 milioni di euro nel 2025 per installare dispositivi che inibiscono le frequenze nelle aule dove si svolgono gli esami della patente. Questa misura mira a prevenire eventuali frodi durante gli esami teorici e sarà definita attraverso un decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.