La prima cosa che mi viene da dire, se penso a questa domanda, è speriamo che non ci sia in Italia. Certo a fare un giro su Facebook, e vedere la demenza con cui si rilanciano meme ai limiti della disinformazia russa, non c’è da essere molto ottimisti.
Possiamo capire chi crede alla propaganda russa in Russia. Un po’ con la paura, un po’ con lo spirito patriottico, possiamo riuscire a dare a questo una logica. Ma chi crede alla propaganda russa in Italia non può avere altra spiegazione se non in una tara mentale, in un ritardo cognitivo, in una demenza senile.
Purtroppo, come attestano molti studi, le forme di demenza e di disagio mentale sono destinate a crescere. Una tendenza destinata ad aggravarsi con la crisi economica. Ma i fattori che sono alla base sono altri e profondi. In parte si devono all’alimentazione, in parte all’invecchiamento della popolazione.
Chiunque parli con un insegnante, avrà un quadro fosco da questo punto di vista. La capacità di apprendere concetti e di risolvere problemi è notevolmente diminuita nei ragazzi d’oggi. Distratti da un sovraccarico informativo, dato da Internet e soprattutto dai cellulari, mostrano significativi deficit cognitivi.
Questa guerra è molto significativa da questo punto di vista. Fa emergere questo fenomeno in tutta la sua forza, e in tutta la sua potenziale brutalità. Putin forse non sarà matto, ma una cosa è certa, chi crede nella sua propaganda qualche disturbo mentale lo ha.
E se questa nuova normalità, delle propagande dittatoriali che fanno breccia nella popolazione occidentale, si affermerà, allora il nostro futuro sarà all’insegna della follia e delle dittature.