Un presidente garante deve essere capace di unire il paese, soprattutto dialogando con tutti. Una volta varcata la soglia del Quirinale si deve lasciare la condizione di essere di parte e invece diventare arbitro imparziale a difesa della Costituzione. Certo un atto grande che si vorrebbe vedere, è come quello che ha contraddistinto Papa Francesco, quello di adottare la sobrietà come principio base specialmente in questo tempo di crisi. Il Quirinale che considero come un museo, nel passato residenza di Re e Papi, oggi come residenza del Presidente della Repubblica è ormai anacronistica. Ma si può usare tutto il Quirinale come museo per ridurre i costi della politica? Il conservatorismo è troppo forte per fare certe scelte innovative e intelligenti?
Il lavoro del Presidente sarà molto difficile per l’alta litigiosità tra i partiti politici. Per ogni piccola occasione di contrasto si fanno processi mediatici, con fiumi di parole, per poi arrivare a qualche stralcio di soluzione con tempi troppo lunghi. Le speranze e le difficoltà di tutto il Paese troveranno una risposta in tempi brevi? Vorrei ricordare che il trascorso anno si era detto di risolvere, definitivamente, una riforma al mese. Ora si dice di mettere il turbo alle riforme ma quando si deve ancora aspettare perché questo benedetto cambiamento condiviso arriverà? Si riuscirà a ridare dignità, attraverso una operazione culturale di legalità. per cambiare una mentalità che chi paga in tutti i sensi è sempre la gente comune? Un presidente, come guida del Paese, è dare delle risposte certe e urgenti come priorità assoluta. Basta con: l’evasione fiscale, la corruzione, la criminalità organizzata e l’insicurezza dettata dal terrorismo internazionale. Con la risoluzione delle priorità il Paese può ripartire per poter risolvere i problemi di: povertà, sanità, scuola, tutti i servizi pubblici, giustizia, occupazione lavorativa soprattutto per i giovani, sicurezza del Paese, tutela della famiglia e tutto quello che serve a un Paese ancorato all’Europa e relazionato alla globalizzazione.Tutte le domande e le preoccupazioni, per questo evento di cambiamento del Presidente della Repubblica, possono trovare una risposta all’opera dei fatti. Auguri Signor Presidente .
Uhm, il Quirinale come museo per risparmiare, sarebbe un’idea mica male. Ma con i soliti pasticcioni in politica, chi ci crede che succede…?
È vero, trasformare il Quirinale in un museo potrebbe essere una mossa interessante per valorizzare il patrimonio culturale e, al contempo, generare entrate. Tuttavia, come hai detto, bisogna considerare la gestione e l’efficienza del processo da parte delle istituzioni, che spesso lasciano a desiderare. Sarebbe fondamentale un progetto chiaro e ben organizzato per evitare sprechi e complicazioni. Speriamo che un giorno la visione e l’esecuzione possano migliorare!
Sono d’accordo, la trasformazione del Quirinale in un museo potrebbe essere un’opportunità unica per valorizzare il nostro patrimonio culturale, ma richiede una strategia ben delineata. È cruciale che le istituzioni coinvolte dimostrino capacità gestionale ed efficienza per assicurare che il progetto non solo parta col piede giusto, ma che sia anche sostenibile nel lungo periodo. Speriamo davvero che si facciano passi avanti in termini di visione ed esecuzione per il bene del nostro patrimonio culturale.
Concordo pienamente sul fatto che la trasformazione del QQuirinale in un museo rapppresenti un’oportunità significativa per la valorizzazione del patrimonio culturrale italiano. Tuttavia, è fondamentale che ci siaa una pianificazzione meticolosa e una gestione efficace per garantire il successo e la sostennibilittà dell progetto. Solo attraverso un approccio strategico potremo assiccurare che il nostro patrimonio culturale riceva l’attenzione e la cura di cui ha bisogno. Speriamo davero che le istituzioni riescano a cogliere questa ocasione con lungimiranza e competenza.