Luca Zaia, presidente della Regione Veneto dal 2010, si esprime in modo deciso e critico sul tema del limite dei mandati per gli amministratori eletti. In un incontro con la stampa presso Palazzo Balbi a Venezia, il 14 gennaio, Zaia ha sottolineato che impedire ad amministratori votati dal popolo di proseguire nel loro incarico con la motivazione che si creerebbero “centri di potere” è inaccettabile. Ha inoltre puntato il dito contro coloro che da decenni vivono con il sostegno del Parlamento, affermando che ciò equivale a mancare di rispetto ai cittadini che, attraverso il voto, scelgono i propri rappresentanti.

Il presidente del Veneto ha definito la questione del terzo mandato come un’anomalia regionale, paragonandola alle leggi elettorali delle Province autonome e delle Regioni a statuto speciale, dove vigono regole diverse. Zaia ha affermato di non perdere il sonno per questa discrepanza, ma si è dichiarato imbarazzato per i suoi elettori, criticando l’applicazione di questo limite solo a determinate cariche, mentre altre, come quella del presidente del Consiglio o della Repubblica, non lo prevedono.

Avvicinandosi le elezioni regionali, non sono mancate le tensioni con Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni. La questione del Veneto, considerato cruciale, è stata sollevata con l’idea di una possibile candidatura di FdI. Zaia ha avvertito che, se dovesse emergere la critica secondo cui la sua amministrazione non sarebbe stata efficace, le strade con il partito di Meloni potrebbero separarsi. Ha poi chiarito la sua posizione, evidenziando che un comportamento imprudente da parte di nuovi candidati potrebbe creare tensioni inutili.

Zaia non ha nascosto la sua propensione a ricandidarsi, nel caso in cui venisse eliminato il limite dei due mandati, rispondendo così alle molteplici richieste dei cittadini veneti. Tuttavia, ha specificato che la priorità resta sempre il bene dei veneti, senza mai trascurare il mandato popolare. Con le elezioni regionali a dieci mesi di distanza, ha manifestato la speranza che si possa affrontare questo periodo con serenità, suggerendo che, per garantire maggiore partecipazione, le elezioni vengano rinviate alla primavera del 2026, in concomitanza con quelle dei principali comuni.

Le dichiarazioni di Zaia non sono passate inosservate, suscitando la reazione del senatore Luca De Carlo di Fratelli d’Italia. De Carlo ha espresso dispiacere per l’approccio personalistico del presidente veneto sul tema del terzo mandato, sottolineando che la norma non è stata creata per un caso specifico. Ha ribadito la fiducia nel fatto che il centrodestra sarà in grado di presentarsi adeguatamente alle urne, selezionando il miglior candidato in grado di rappresentare al meglio l’elettorato veneto.

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