A 72 anni si è spento Antonello Fassari, un attore amatissimo dal pubblico italiano grazie al successo riscosso con la serie televisiva “I Cesaroni”. In questa fiction, Fassari vestiva i panni di Cesare Cesaroni, l’oste dalla battuta pronta. La sua celebre espressione “che amarezza…” era diventata talmente iconica che sul set veniva scherzosamente affissa vicino alle macchinette del caffè. Nel progetto tanto atteso della nuova serie, prevista per il ritorno in televisione dopo dieci anni, Fassari avrebbe dovuto calarsi nuovamente nei panni di Cesare, fratello maggiore di Claudio Amendola nei “Cesaroni”. Amendola stesso, nel ricordarlo, ha dichiarato: “Sarai per sempre mio fratello”.

Il percorso di Fassari nell’arte teatrale è iniziato con il diploma all’Accademia d’arte drammatica Silvio d’Amico nel 1975, e sebbene il teatro fosse la sua passione più grande, la notorietà l’aveva raggiunta grazie alla televisione e ai varietà, come “Avanzi” di Serena Dandini. La sua carriera si è arricchita anche con partecipazioni a miniserie come “Anni ’50” e “Al di là delle frontiere”, e alla popolarissima “I ragazzi della 3/a C”.

Anche il cinema gli aveva riservato delle importanti tappe: era stato Ciro Buffoni in “Romanzo criminale”, aveva recitato in “Suburra” del 2005 e in “Selvaggi” del 1995. La sua ultima interpretazione risale al 2024, nel ruolo del padre di Michela Giraud nel film “Flaminia”. Nonostante un lungo periodo di malattia, Fassari aveva condiviso con il pubblico le sue esperienze di ansia e depressione, sorte con la separazione dalla moglie dopo vent’anni di matrimonio. La sua salute era stata ulteriormente compromessa da problemi cardiaci come l’angina.

La notizia della sua scomparsa ha lasciato dolore e incredulità tra colleghi e amici. Verdiana Bixio, produttrice del nuovo capitolo de “I Cesaroni”, ha espresso il suo dispiacere dichiarando: “Siamo frastornati e addolorati. Sapevamo dei problemi di salute, ma credevamo nella sua ripresa e nella sua presenza sul set”. Fassari era profondamente legato alla sua città natale, Roma, che si rifletteva anche nella sua dedica nel 2000 con la regia de “Il segreto del giaguaro”, un film interpretato dal rapper Piotta.

Nel panorama della sua carriera emerge anche un aneddoto musicale: nel 1984, Antonello Fassari aveva inciso il brano rap “Romadinotte”, il cui video lo ritraeva ballare con entusiasmo in abiti bianchi come un Tony Manero dei quartieri romani. Quando rivedeva queste immagini nei programmi televisivi, rideva sempre di cuore.

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