Il 15 ottobre 2024 segna una data importante nella vita di Al Pacino, celebre attore noto per il ruolo in “Il Padrino: Epilogo – La morte di Michael Corleone”, in onda su Iris alle 21.15. Infatti, in questo giorno ha pubblicato la sua autobiografia intitolata “Sonny Boy”, pubblicata in Italia dalla casa editrice La nave di Teseo. Il titolo del libro prende ispirazione dal soprannome affettuoso datogli dalla madre, derivato da una canzone di Al Jolson.

Al Pacino, o Alfredo James Pacino, nacque il 25 aprile 1940 a East Harlem in una famiglia modesta di origini italiane. Figlio di Salvatore Pacino, venditore di polizze assicurative, e Rose Gelardi, casalinga, visse un’infanzia segnata dal divorzio dei genitori quando aveva solo due anni. Fu la madre a trasmettere a Pacino l’amore per il cinema, portandolo spesso a vedere film fin da piccolo, ignara di star gettando le basi per il futuro di uno dei più grandi attori di Hollywood.

Purtroppo, Pacino perdette la madre nel 1962 a causa della depressione e dell’abuso di barbiturici, evento che segnò profondamente la sua vita. La donna non visse abbastanza a lungo da assistere al successo del figlio che in quel periodo stava iniziando la sua carriera teatrale. Nel suo libro, Pacino esprime un desiderio intimo di rincontrare la madre in un’altra vita e raccontarle del suo successo.

L’autobiografia ripercorre la carriera dell’attore, scandita da ruoli iconici come quello del gangster Tony Montana in “Scarface”. Al Pacino racconta di essere sempre rimasto lontano dalle droghe pesanti, segnato dalle tragiche perdite di due amici per overdose. La sua vita è stata anche caratterizzata da momenti di difficoltà finanziarie. Un contabile infedele lo portò alla bancarotta, costringendolo ad accettare ruoli meno prestigiosi, come in “Jack e Jill” nel 2011.

Pacino ha rischiato di perdere la vita a causa del Covid. Al New York Times ha raccontato di essersi trovato in una situazione critica, disidratato e con febbre alta, fino all’arrivo provvidenziale dei soccorritori che riuscirono a salvarlo. Un ricordo vivido di quel momento è rappresentato dall’immagine dei paramedici intorno a lui, vestiti come se provenissero dallo spazio.

Il libro di memorie rivela anche le numerose occasioni in cui ha declinato collaborazioni con registi di fama mondiale, come Ingmar Bergman e Federico Fellini, preferendo scegliere i progetti con attenzione e seguendo il suo istinto.

Dal punto di vista personale, Al Pacino ha attraversato molte relazioni sentimentali. Tra esse, quella con l’attrice Jill Clayburgh e una durata più lunga con Lucila Polak. Nonostante abbia avuto quattro figli da donne diverse, Pacino ha scelto di non sposarsi mai, considerando il matrimonio una fonte di complicazioni piuttosto che di felicità.

“Sonny Boy” diventa quindi una finestra sul mondo interiore di Al Pacino, un viaggio tra ricordi personali e professionali, che esprime il desiderio dell’attore di ritrovare un legame con il passato e i momenti che hanno definito la sua straordinaria carriera.

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