Nelle prime ore del giorno, ad inizio anno, si osserva che oltre sei milioni di italiani dedicano il loro tempo alle reti televisive tra le nove del mattino e mezzogiorno. La televisione rappresenta un’abitudine consolidata, particolarmente nel cosiddetto «daytime», fasce orarie diverse da quelle serali di massimo ascolto. La curva di ascolto complessiva è caratterizzata da tre picchi: il primo al mattino presto, il secondo intorno all’ora di pranzo, e il terzo nel periodo serale tra l’«access prime time» e il «prime time», ovvero tra i telegiornali e i programmi di punta.
In queste fasce, Rai1 e Canale 5 continuano a mantenere il predominio sugli ascolti, con Rai1 che conquista il 20% di share e Canale 5 che segue con il 15%. Tuttavia, gli ascolti si sono frammentati nel tempo, con i canali non generalisti che raggiungono il 43% di share complessivo. Negli anni passati, il panorama mattutino è stato vivacizzato dall’esperimento di Fiorello con «Viva Rai2!», programma che arrivava a toccare il 25% di share. Attualmente, l’assenza di Fiorello ha riportato una certa stabilità nel palinsesto mattutino.
Rai1 continua con «Uno mattina», che nel 2025 ha esordito con un pubblico di un milione di spettatori, pari al 20,3% di share, mentre su Canale 5, «Mattino Cinque News» segue da vicino con una media di 971.000 spettatori e il 19,8% di share. In occasione del consueto appuntamento con «Omnibus» su La7, si è registrato un successo costante: dal primo gennaio, 213.000 spettatori medi, con uno share del 4,5% e picchi del 10% tra gli spettatori laureati.
Nell’ambito dell’approfondimento e dell’informazione, si distinguono anche programmi come «Agorà» su Rai3, con una media di 216.000 spettatori e il 4,4% di share dall’inizio dell’anno, e «Re Start» che ha iniziato la settimana con notevole slancio, raccogliendo 216.000 spettatori e toccando il 4,8% di share.